20 – LIBROTECA – Libri Rari & d’Occasione by Libreria Aiace

Libreria Aiace Roma in via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti

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La Filosofia delle Lacrime et altri Libri – Libri da Collezione by Libreria Aiace Roma 32

ImmagineLIBRO RARO 1972 ” VLADIMIR NABOKOV: NIKOLAJ GOGOL “ Le ho appena spedito il mio Gogol, scrive Nabokov. Questo piccolo libro mi è costato più fatica di qualsiasi altro – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO RARO 1957 ” PRAZ: TESORI D ‘ARTE A ROMA “ una scelta di riproduzioni dei capolavori, di scritti sull’arte e precedute da un’introduzione di Praz – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1…  – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRI ” HAUSER: SOCIOLOGIA DELL’ARTE VOL.II “ Rinascimento. Manierismo. Barocco – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO ” LA FILOSOFIA DELLE LACRIME. IL PIANTO NELLA CULTURA FRANCESE “ Il 700 fu incentrata sull’esasperazione dell’emozione e su un uso iperbolico del pianto, garanzia della sincerità del sentimento provato – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… –  LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRI ” TEDESCHI, PARTIGIANI E POPOLAZIONI NELL’ALPENVORLAND 1943-1945 “ – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO ” VITA E PENSIERI DI ANTONIO GRAMSCI 1926-1937 “ L’angoscia per essere stato “messo da parte” politicamente e “dimenticato” anche dalla moglie – Negozio Online: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO: ” IL MONDO DI RAYMOND CARVER – CARVER COUNTRY “ Raccolta di testi di Raymond Carver illustrata da fotografie di Bob Adelman, pubblicata negli Stati Uniti nel 1990 – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO: GOMBRICH, ARTE E ILLUSIONE, LEONARDI ARTE, 2002 – Libreria Aiace via Ojetti 36 Roma – Vendite Online:  https://ebay.it/str/libreriaaiace

ImmagineLIBRO ” VIRCHAND GANDHI: L’ESSENZA DEL JAINISMO “ Amico e collaboratore del Mahatma Gandhi, è stato uno dei più eminenti e attivi esponenti del jainismo – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1…  – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

ImmagineLIBRO ” LA NASCITA DI ROMA: DÈI, LARI, EROI E UOMINI ALL’ALBA “ Secondo un assunto consolidato della storiografia, Roma diventa una città-stato solo alla fine del secolo VII a.C. – NEGOZIO ONLINE: https://ebay.it/sch/i.html?_dmd=2&_dkr=1… – LIBRERIA AIACE ROMA via Ojetti 36

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La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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LIBRO: Poesie di Guillaume Apollinaire

GUILLAUME APOLLINAIRE 

Guillaume Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki ( Roma, 26 agosto 1880 – Parigi, 9 novembre 1918 ) è stato un poeta, scrittore, critico d’arte e drammaturgo francese.

Nacque a Roma il 26 agosto del 1880, figlio naturale di Francesco Flugi d’Aspermont, un ufficiale svizzero originario del Cantone dei Grigioni, che non lo riconobbe mai, e di Angelika de Wąż-Kostrowicki, una nobildonna polacca. Si trasferì con la madre in Francia giovanissimo. Apollinaire ebbe un’adolescenza instabile e disordinata, trascorsa tra vaste letture e numerosi viaggi, ma con studi non regolari. Conobbe e frequentò artisti d’avanguardia a Parigi, tra i quali anche i poeti Giuseppe Ungaretti e Max Jacob e il pittore Pablo Picasso. Partecipò alle discussioni sul cubismo in gestazione e, nel 1913, scrisse un saggio su questa scuola artistica. Allo scoppio della prima guerra mondiale, scelse di arruolarsi come volontario, definendo la guerra “un grand spectacle”, ma nel 1916 venne ferito a una tempia e subì un complesso intervento chirurgico. L’interesse per il moderno lo portò a sostenere anche il futurismo di Filippo Tommaso Marinetti e la pittura metafisica di Giorgio de Chirico.

Dato il suo carattere estroso ed irrequieto, fu sospettato di essere l’autore del furto del dipinto della Gioconda avvenuto il 20 agosto del 1911 al Museo del Louvre; in seguito a tali sospetti (di cui fu gravato anche Pablo Picasso), fu arrestato ed incarcerato, salvo poi risultare del tutto estraneo ai fatti ed in seguito rilasciato. Del furto risultò poi essere autore un dipendente del Louvre, Vincenzo Peruggia, il quale voleva “restituirlo all’Italia”.

La sua raccolta Alcools, ancora legata agli influssi del Simbolismo francese, offre notevoli risultati per la musicalità con cui il poeta affronta tematiche malinconiche e oniriche, spesso tristi. Presto, però, Apollinaire si discosta da questa visione poetica per affrontare le questioni poste dalla rivoluzione industriale: quelle relative all’automobile, al cinema, ecc. Ricorre quindi a nuovi strumenti tecnici ed espressivi: l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma. Dopo Alcools esce la raccolta Calligrammi (poesie dal 1913 al 1916). In questa raccolta Apollinaire esprime appieno la sua nuova visione poetica: libera dalle costrizioni della metrica e scritta in modo da comporre un disegno, un’immagine.

A novembre si ammalò di influenza spagnola; venne trovato in stato d’incoscienza, e probabilmente già morto, il 9 novembre 1918 nel suo attico parigino, dall’amico Giuseppe Ungaretti che era venuto a comunicargli la vittoria dell’Intesa; accanto c’era la moglie che lo vegliava disperata. Ricoverato nuovamente all’ospedale italiano di Parigi, venne subito dichiarato morto dai medici. Fu sepolto nel cimitero del Père Lachaise, nella stessa città. ( Wikipedia )

Il ponte Mirabeau

Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna

E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore

Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango

Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi

Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango

L’amore se ne va come quest’acqua corrente
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta

Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango

Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna

Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango.

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Libri & Letture

Aggiornato al 19 Gennaio 2024

 

LIBRO: La Libertà di John Stuart Mill – Traduzione di Piero Gobetti

J. STUART MILL, LA LIBERTÀ, PIERO GOBETTI EDITORE, 1925

Nel 1925, Luigi Einaudi accettava l’invito di un giovane intellettuale ed editore torinese, Piero Gobetti, a scrivere la prefazione di un classico del pensiero economico e filosofico britannico, La libertà, On Liberty, di John Stuart Mill. Il saggio dell’economista inglese, riproposto in queste settimane, fu scelto da Einaudi perché non era un astratto e generico appello alla libertà ma una riflessione sui rischi della libertà individuale nei sistemi democratici e rappresentativi. In altre parole, la libertà degli uomini non è solo minacciata dalla forza e dal l’arbitrio. Anzi, la violenza può temporaneamente sopprimere la facoltà di parola, ma non uccide la vera libertà interiore degli individui. La più grave minaccia liberticida è quella che viene dal conformismo di massa, dal potere dell’opinione pubblica massificata. Ecco perché in una stagione in cui il fascismo si faceva regime cercando consenso, Luigi Einaudi scrive che «le ragioni della lotta contro l’uniformità hanno urgente bisogno di riaffermarsi», perché la libertà che non è un’entità astratta ma si afferma nel «diritto di critica, di non conformismo».
L’antipatia per le idee scontate e senza verifica accomuna Luigi Einaudi e John Stuart Mill perché la libertà è anche nei distinguo. Non a caso l’economista inglese avverte: «L’escludere ogni disamina e il ficcarsi macchinalmente nel capo delle idee che vi restano in stato di meri pregiudizi, e quali nozioni indipendenti e superiori a qualunque confutazione, non è certo il modo con cui un essere ragionevole deve professare la verità».
La libertà concepita da Mill, economista prima ancora che filosofo, è soprattutto una libertà economica, anzi questa è il presupposto affinché vi sia una società politicamente libera. L’economia è una forza naturale, assimilabile all’acqua che scorre, capace di produrre l’energia vitale per la società e che per questa sua capacità non deve essere intralciata da sovrastrutture inutili. Einaudi svilupperà questa concezione, giungendo alla famosa affermazione: «La libertà economica è condizione necessaria della libertà politica», terreno sul quale non mancherà una vivace polemica con Benedetto Croce. ( Il Sole24Ore )

Piero Gobetti

Gobetti nacque a Torino il 19 giugno del 1901, figlio unico di Giovanni Battista Gobetti, di professione commerciante, e di Angela Canuto, una «piccola donna bruna e tonda, gentile e modesta, capace tuttavia non solo di grande abnegazione per il figlio unico che adorava, ma anche di strenuo lavoro e di sagace giudizio». I suoi genitori, originari entrambi di Andezeno (in provincia di Torino), avevano aperto nel capoluogo piemontese una drogheria nella centrale via XX Settembre: «Mio padre e mia madre avevano un piccolo commercio. Lavoravano diciotto ore al giorno. Il mio avvenire era il loro pensiero dominante […] L’impegno del loro lavoro era di arricchire […] permettersi e permettermi una vita dignitosa. In quanto a me pensavano di dovermi dare un’istruzione, quella che essi non avevano potuto avere».

Dopo gli studi elementari presso la scuola Giacinto Pacchiotti, s’iscrive al ginnasio Cesare Balbo: scriverà di sé di quegli anni, in terza persona, che «gli pesava un’amarezza, uno sconforto, che nei ragazzi di dodici anni segnano inquietudini fruttuose. Si vedeva troppo poco stimato, troppo solo, troppo malsicuro del domani. Aveva dei dubbi strani sulle sue stesse attitudini […] Un’adolescenza che s’ispirava a motivi così integrali doveva dargli una tragica forza».

Trasferitosi poi, nel 1916, presso il liceo classico Vincenzo Gioberti, dove conosce Ada Prospero, sua futura moglie, ha per professore d’italiano Umberto Cosmo e per insegnante di filosofia Balbino Giuliano, un gentiliano che collabora alla rivista L’Unità di Gaetano Salvemini. Questi gli ispira quei sentimenti di patriottismo e di interventismo democratico che sono propri del Salvemini, spingendolo ad anticipare di un anno l’esame di maturità, superato nell’estate del 1918, per poter così andare, libero da impegni, volontario nella prima guerra mondiale.

La guerra è ormai conclusa quando Piero, ad ottobre, s’iscrive presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, la stessa che egli aveva già frequentato, ancora liceale, per seguirvi alcuni corsi di suo interesse: letteratura, arte, filosofia. Tra i suoi insegnanti vi sono Luigi Einaudi, da cui «rafforza il suo primitivo, spontaneo antistatalismo, in cui s’incontrano liberalismo, liberismo e quello stesso libertarismo che gli è congeniale» Luigi Farinelli, Gaetano Mosca, Giuseppe Prato, Francesco Ruffini e Gioele Solari, con il quale nel giugno del 1922 sosterrà la tesi di laurea, ottenuta a pieni voti, su La filosofia politica di Vittorio Alfieri.

Non solo: a settembre aveva scritto all’amica Ada di aver «deciso di fondare un periodico studentesco di cultura che s’occuperà di arte, letteratura, filosofia, questioni sociali […] è fatto di soli giovani […] si tratta di opera di intensificazione di cultura e di azione […] e tutti i giovani devono aiutarla».[6] E così, il 1º novembre del 1918, esce il primo numero del quindicinale Energie Nove, nel quale scrive di voler «portare una fresca onda di spiritualità nella gretta cultura di oggi […] non c’è mai momento inopportuno per lavorare seriamente».

Ispirata alle idee liberali di Einaudi, è vicina all’Unità di Salvemini, del quale riporta, nel secondo numero, l’aspra critica alla classe dirigente italiana: «L’Italia ha vinto. Ma se avesse avuto una classe dirigente meno incolta, più consapevole delle sue tradizioni e dei suoi doveri, meno avida moralmente, l’Italia avrebbe vinto assai prima e assai meglio […] È finita o sta per finire una guerra. Ne comincia un’altra. Più lunga, più aspra, più spietata». L’altra «guerra più lunga e spietata» è quella della riforma del Paese, una riforma che dev’essere, nelle intenzioni di Gobetti, innanzi tutto culturale e morale, e per la quale occorre «serietà e intensità al lavoro» secondo i motivi di quell’«idealismo militante che ha animato La Voce» di Giuseppe Prezzolini, altro nume ispiratore del giovanissimo Gobetti. ( Wikipedia )

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Aggiornato al 28 Gennaio 2024