LIBRO – Dino Buzzati: 180 Racconti

180 racconti. I sette messaggeri. Paura alla Scala. Il crollo della Baliverna. In quel preciso momento. Esperimento di magia. Sessanta racconti. Il colombre. Le notti difficili

“ Il colloquio lasciò a Lentulo un indefinibile malessere. Egli se ne andò inquieto…mancava poco a mezzodì, nella sua grande stanza aperta sul
giardino. Nel silenzio, da fuori, giungeva il sonnolento ronzio degli insetti alati che volteggiavano sui fiori; e alterno, a seconda dell’aria che soffiava,
un tenue fruscio d’acqua. Ma che valeva tanta pace? Egli si disse: resta calmo, finora non è successo niente…”. ( Il delatore  – da “180 racconti”, Mondadori )

I giorni perduti

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion.

Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.

Kazirra scese dall’auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.

Si avvicinò all’uomo e gli chiese:

– Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?

Quello lo guardò e sorrise:

– Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni.

– Che giorni?

– I giorni tuoi.

– I miei giorni?

– I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?

Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella la sua fidanzata che se n’andava per sempre. E lui neppure la chiamava.

Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.

Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk il fedele mastino che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.

Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.

– Signore! – gridò Kazirra. – Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.

Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l’ombra della notte scendeva. ( Dino Buzzati, “I giorni perduti”, in 180 racconti, Milano, Mondadori )

Dino Buzzati

L’autore Dino Buzzati nasce nelle vicinanze di Belluno nel 1906, ma trascorre gran parte della sua vita a Milano come giornalista, redattore e inviato del Corriere della Sera. Esordisce come narratore nel 1933 con Bàrnabo delle montagne, ma attira l’attenzione della critica con il romanzo Il deserto dei
tartari ( 1940 ), nel quale dà corpo alla sua idea allegorica del deserto come luogo dell’attesa, dell’angoscia, della rinuncia, della solitudine, sentimenti che Buzzati avverte come significativi per sé e per i suoi lettori. Segue una vasta produzione di racconti ( I sette messaggeri, 1942; Paura alla Scala, 1949; Sessanta racconti, 1958; Le notti difficili, 1971 ), che costituiscono forse le sue pagine più felici, per l’estro narrativo con il quale egli riveste di mistero, di ironia o di angoscia anche le situazioni apparentemente più banali della vita quotidiana. Buzzati scrive anche testi teatrali e si dedica con successo alla pittura; alcuni suoi libri sono per metà romanzi e per metà immagini: Poema a fumetti ( 1969 ) e I miracoli di Val Morel ( 1971 ), libro composto da fantasiose riproduzioni di ex-voto con le relative didascalie. Muore a Milano nel 1972 ( Fonte: Zanichelli )

 

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