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Messina tra Ottocento e Novecento

Il 27 luglio 1860 i Garibaldini, vittoriosi a Milazzo, entrarono in città, anche se i soldati borbonici resistettero nella cittadella fino alla primavera dell’anno successivo ( cadde il 12 marzo 1861 ). Nel 1884 Ilya Ilyich Mechnikov, anche noto come Elia Metchnikoff, scoprì a Messina, dove si era trasferito da qualche anno proveniente dalla Russia, la fagocitosi, cioè il processo di ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, che fa parte anche dei meccanismi di difesa dei vertebrati contro l’infezione batterica. Per tale scoperta Mechnikov fu insignito nel 1908 del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. Messina, città non grande, strettamente a misura d’uomo ( contava 147.106 abitanti all’alba del secolo, mentre la più grande città d’Italia, che era Napoli, ne contava 547.503 ). Lo speciale regime di franchigie aveva attirato molti capitali stranieri che avevano reso la città un vero e proprio emporio commerciale. I diversi banchi privati favorivano ogni iniziativa commerciale ed industriale, consentendo appunto che attività, già artigianali, venissero ad assurgere a vere e proprie attività industriali. Oltre all’industria della seta si ebbero veri e propri opifici industriali per la lavorazione dei filati e tessuti di cotone, concerie, saponifici, fabbriche di cremor di tartaro, di estratto di sommacco ( legate strettamente all’industria conciaria ), alimentari come pasta e biscotto per le navi, letti in ferro ed in rame, mobili, guanti, finimenti in cuoio, carri e carrozze, ecc. A questo si aggiunga il movimento portuale che vide il suo massimo splendore, proprio nell’ultimo ventennio del secolo, con una marineria, anche velica, che portava lavoro per tutti. Dalla seconda metà dell’Ottocento e nei primi del Novecento a Messina erano fiorenti sia le attività economiche che la cultura. Vi erano illustri letterati, musicisti, giuristi; all’Università insegnarono famosi docenti, tra cui Giovanni Pascoli, Ettore Ciccotti, Vittorio Emanuele Orlando, Gaetano Salvemini. Messina fu gravemente danneggiata dal terribile terremoto del 28 dicembre 1908, che uccise circa 70.000 dei suoi abitanti e distrusse il 90% degli edifici, tra cui la celebre Palazzata. Essa ricevette aiuti da tutta l’Italia e da paesi esteri e fu successivamente ricostruita sullo stesso sito con un nuovo razionale impianto urbanistico progettato dall’ingegnere Luigi Borzì. ( Fonti: CariddiWeb & Wikipedia )

 

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La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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