LIBRO: I Grandi Filosofi di Karl Jaspers

KARL JASPERS, I GRANDI FILOSOFI – LONGANESI

Maggiore di tre fratelli, Jaspers mostrò un precoce interesse per la filosofia. L’attività del padre, Karl Wilhelm (1850-1940), che era un giurista e direttore di banca, influenzò la scelta universitaria di Jaspers che si iscrisse al corso di laurea in legge. Fu subito chiaro però che la scelta non era congeniale alle inclinazioni del giovane Karl che nel 1902 passò alla facoltà di medicina. Studiò a Heidelberg, Monaco di Baviera, Berlino e Gottinga. Conseguita nel 1908 la laurea in Medicina con la dissertazione Heimweh und Verbrechen (Nostalgia e crimine), nel 1909 Jaspers cominciò a lavorare a titolo gratuito, come ricercatore volontario, presso l’ospedale psichiatrico di Heidelberg, dove Emil Kraepelin aveva esercitato la professione qualche anno prima. Jaspers si mostrò subito critico nei confronti dell’approccio della comunità medica al problema della malattia mentale e si propose di migliorare la pratica psichiatrica.

Nel 1913 Jaspers ottenne un incarico temporaneo all’università di Heidelberg come docente di Psicologia grazie allo scritto Allgemeine Psychopathologie (trad. it., Psicopatologia generale, 1964). Divenuto permanente l’incarico, Jaspers non fece più ritorno all’attività terapeutica. L’insegnamento era afferente al Dipartimento di Filosofia, e grazie al suo secondo scritto sistematico (Psychologie der Weltanschauungen del 1919 – trad. it., Psicologia delle visioni del mondo, 1950), nel 1919 divenne docente proprio di Filosofia. Questo scritto è considerato il manifesto della filosofia dell’esistenza e precedeva di ben otto anni il più celebre Sein und Zeit di Martin Heidegger che è del 1927 (trad. it., Essere e tempo, 1953).

Nel 1933 avvenne la grande svolta della sua vita: l’avvento al potere del nazionalsocialismo, inizialmente anche da Jaspers sottovalutato e ritenuto un fenomeno passeggero. Nello stesso anno dovette sopportare delle limitazioni alla propria attività accademica a causa del matrimonio contratto nel 1910 con Gertrud Mayer che era ebrea e che morì nel 1974.Questo matrimonio bastava a qualificare Jaspers come un potenziale nemico del regime. Ciononostante egli continuò a tenere lezioni e a scrivere fino al 1937, anno in cui fu posto forzatamente a riposo e obbligato a scegliere tra divorziare ed emigrare. Jaspers non fece nessuna delle due cose e da quel momento visse come un recluso, nascosto nella sua amata Heidelberg, per tutto il periodo del regime e della guerra. Le autorità sapevano della sua presenza, ma ormai la sua capacità di nuocere era ridotta al minimo.

Filosofia

Il suo testo fondamentale Filosofia (1931) raccoglie la summa del suo pensiero ed è l’autore stesso ad ammettere che fra i suoi libri questo fu sempre per lui il più caro. L’opera nasce legata strettamente alla psicologia – che, come è stato detto, era l’attività cui Jaspers aveva scelto di dedicarsi – ed è infatti la conoscenza di quelle che verranno successivamente chiamate “situazioni limite”, che si presentano così sovente nello studio della vita psicologica, che permette al filosofo di definire il ruolo della filosofia del suo tempo: “chiarificazione dell’esistenza”

Il legame stretto della filosofia con la vita “vera e propria”, “concreta” è dato nelle domande filosofiche che fin dall’antichità riguardano il soggetto del pensiero e l’affermazione sopra citata dell’autore sottolinea questa prospettiva e la ribadisce. L’esistenza è ciò che viene chiamata in causa nell’interrogarsi dell’uomo. Jaspers definisce l’esistenza come “ciò che non diventa mai oggetto, l’origine partendo dalla quale penso e agisco, ciò che si rapporta a se stessa e, in ciò, alla sua trascendenza”. Fin dalla Prefazione al testo vengono a definirsi le parole chiave della sua speculazione:

Esserci ( Dasein ): l’esser qui proprio di tutte le cose che sono al mondo;

Esistenza ( Existenz ): definisce solo la condizione dell’uomo che non può essere definita completamente, ma solo chiarita, delucidata, analizzata;

Trascendenza ( Transzendenz ): ciò che è al di là della situazione attuale dell’esistenza, definisce la stessa pratica del filosofare come scoperta.

 

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Aggiornato al 29 Novembre 2023