Libri su Anni di Piombo by Libreria Aiace Roma Montesacro

L’Ultima Notte di Aldo Moro

“ L’ultima notte di Aldo Moro ” di Paolo Cucchiarelli ricostruisce la vicenda del rapimento e della morte di Aldo Moro che resta tra i più misteriosi e peggio spiegati eventi della nostra storia. Dal volume emerge una diversa realtà fatta di operazioni d’intelligence internazionali, la presenza americana, l’intervento preventivo del Vaticano, la probabile liberazione prima della morte. Interessanti anche i rimandi all’Affaire Moro del siciliano Leonardo Sciascia che sulla base della rilettura delle lettere di Moro ricostruisce una intelaiatura di pensieri, di correlazioni, di fatti che sono, fino a oggi, ciò che più ci ha permesso di capire, o di avvicinarci a capire, un episodio orribile della nostra storia, così come fa Cucchiarelli. Il rapimento dello statista e di colui che si pensava potesse essere il prossimo presidente della Repubblica avvenne quando stava per nascere il quarto governo Andreotti che, per volontà di Moro, avrebbe aperto la stagione del compromesso storico, l’alleanza di governo tra Dc e Pci. Un fatto unico sino ad allora nella storia politica italiana ed europea: due grandi forze politiche e culturali che avevano condotto la Resistenza contro il nazi-fascismo, collaborando potevano mutare gli scenari e gli equilibri anche internazionali, portando l’Italia e in prospettiva l’Europa fuori dall’accordo di Yalta. In questo scenario deve essere letto l’omicidio di Moro che riteneva che quella fosse l’unica soluzione per permettere all’Italia di uscire dalla crisi economica e di aumentare la sua credibilità politica.
L’ntelligence americana si era espressa contro l’ipotesi di presenza del Pci all’interno della maggioranza. Moro fu più volte avvertito pubblicamente, e non solo, di non proseguire in quella direzione. Il rapimento del giurista fu – per Cucchiarelli -voluto e gestito da una ‘forza’ che faceva riferimento ad una struttura parallela dei servizi americani, detta Secret team .. di “Tex Willer” il cosiddetto superkiller, di ex agenti della CIA, dei covi dove è stato nascosto prima di essere ucciso, e ancora collega i fatti della morte del presidente della Dc con le vicende di Ustica e della strage di Bologna.

Brigate Rosse: Mara Cagol

Margherita Cagol, conosciuta anche con il nome di battaglia “Mara” (Trento, 8 aprile 1945 – Melazzo, 5 giugno 1975), è stata una brigatista italiana, tra i fondatori delle Brigate Rosse. Moglie di Renato Curcio, fu tra i principali dirigenti del gruppo armato di estrema sinistra, impegnandosi con determinazione per sviluppare la lotta armata in Italia. Partecipò al sequestro del magistrato Mario Sossi e guidò con successo l’assalto al carcere di Casale Monferrato per liberare Curcio che vi era detenuto. Il 5 giugno 1975 rimase uccisa nel corso di uno scontro a fuoco coi carabinieri, con armi automatiche e bombe a mano, avvenuto nella cascina Spiotta d’Arzello, dov’era stato nascosto l’industriale Vittorio Vallarino Gancia, sequestrato il giorno precedente da un nucleo brigatista. La morte di Margherita Cagol segnò fortemente le Brigate Rosse e, per le sue circostanze ritenute non del tutto chiare, favorì un’accentuazione della radicalità e della violenza dell’azione del gruppo armato.

Nella primavera del 1974 Cagol organizza, dirige e partecipa al rapimento del giudice Mario Sossi, conclusosi con la liberazione dell’ostaggio dopo oltre un mese di prigionia. L’8 settembre 1974 Curcio e Franceschini sono arrestati. Poco dopo Mara scrive ai genitori:
«[…] Ora tocca a me e ai tanti compagni che vogliono combattere questo potere borghese ormai marcio continuare la lotta. […] È giusto e sacrosanto quello che sto facendo, la storia mi dà ragione come l’ha data alla Resistenza nel ’45. Ma voi direte, sono questi i mezzi da usare? Credetemi non ce ne sono altri. Questo stato di polizia si regge sulla forza delle armi e chi lo vuol combattere si deve mettere sullo stesso piano. In questi giorni hanno ucciso con un colpo di pistola un ragazzo, come se niente fosse, aveva il torto di aver voluto una casa dove abitare con la sua famiglia. Questo è successo a Roma, dove i quartieri dei baraccati costruiti coi cartoni e vecchie latte arrugginite stridono in contrasto alle sfarzose residenze dell’EUR. Non parliamo poi della disoccupazione e delle condizioni di vita delle masse operaie nelle grandi fabbriche della città. È questo il risultato della “ricostruzione”, di tanti anni di lavoro dal ’45 ad oggi? Sì è questo: sperpero, parassitismo, lusso sprecato da una parte e incertezze, sfruttamento e miseria dall’altra. […] Oggi, in questa fase di crisi acuta occorre più che mai resistere affinché il fascismo sotto nuove forme “democratiche” non abbia nuovamente il sopravvento. Le mie scelte rivoluzionarie dunque, nonostante l’arresto di Renato, rimangono immutate. […] Margherita […].» ( Wikipedia )

I nemici della Repubblica. Storia degli anni di piombo

Tra la fine degli anni Sessanta e gli Ottanta, l’Italia fu scossa da una serie di attacchi di diversa matrice ideologica: attentati, trame golpiste, lotta armata condotta da gruppi clandestini. Come fu vissuta la ferocia degli “anni di piombo” ? In che modo è stata fatta giustizia ? Vladimiro Satta ricostruisce in questo libro un periodo oscuro del nostro Paese. Carte alla mano, Satta smentisce molti luoghi comuni di destra e sinistra, puntando l’attenzione non soltanto sui nemici della Repubblica, ma anche sui poteri pubblici e su come sono riusciti a difendere Stato e cittadini. Riguardo all’eccidio della stazione di Bologna ( 2 agosto 1980 ), secondo la giustizia italiana, la matrice è neofascista, per Satta, invece, la strage non è assimilabile a quelle che avevano costellato la «strategia della tensione» dal 1969 al 1974. Per l’ecatombe di Bologna è infatti più credibile una pista palestinese, dovuta al tradimento, da parte italiana, del cosiddetto «lodo Moro».

Anni di piombo e di tritolo

Dal 12 dicembre 1969, quando esplode la filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, fino all’assassinio di Roberto Ruffilli da parte delle Brigate Rosse il 16 aprile 1988, in Italia sono state ammazzate quasi quattrocento persone, e oltre mille ferite e rese invalide. Sono gli anni di «piombo e di tritolo», la stagione degli attentati a mano armata del terrorismo «rosso» – che uccide magistrati come Emilio Alessandrini, operai come Guido Rossa, giornalisti come Carlo Casalegno e Walter Tobagi, che sequestra e condanna a morte il presidente della Dc Aldo Moro – e delle stragi «nere», con gli ordigni esplosivi di piazza della Loggia, del treno Italicus e della stazione di Bologna. Quale intreccio si stabilisce tra questi due fenomeni di segno ideologico opposto ? Come si inseriscono le violenze nella storia dell’Italia sospesa tra modernizzazione e democrazia bloccata ? Il terremoto dei movimenti di piazza ha alimentato nella destra radicale i timori di una deriva comunista, e nella sinistra extraparlamentare l’illusione di una rivoluzione imminente. Lo Stato alla fine ha vinto la guerra, ma solo dopo aver perso ( per colpa ) troppe battaglie. ( Mondadori )

Toni Negri il teorico della sinistra extraparlamentare negli anni 70

Toni Negri, all’anagrafe Antonio Negri ( Padova, 1º agosto 1933 ), è un filosofo, politologo, attivista, saggista, accademico e politico italiano, tra i più noti ed influenti intellettuali italiani dalla fine degli anni sessanta ad oggi. Tra gli anni sessanta e gli anni settanta, fu uno dei maggiori teorici del marxismo operaista. Dagli anni ottanta in poi, si dedicò invece allo studio del pensiero politico di Baruch Spinoza, contribuendo, insieme a Louis Althusser e Gilles Deleuze, alla sua riscoperta teorica. In collaborazione poi con Michael Hardt, ha scritto libri molto influenti nella Teoria politica contemporanea. Accanto alla sua attività teorica, ha svolto una intensa attività di militanza politica, come co-fondatore e teorico militante delle organizzazioni della sinistra extraparlamentare Potere Operaio e Autonomia Operaia. A causa della sua attività politica è stato incarcerato e processato, all’interno del processo 7 aprile, con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata. Venne, tuttavia, assolto da queste imputazioni, per poi venire condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato. ( Wikipedia )

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Libreria Aiace Roma via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti

La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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Aggiornato al 16 Gennaio 2023