Libri di Psicologia & di Spiritualità by Libreria Aiace Roma Montesacro

Psicologia del Profondo

La definizione di psicologia del profondo è riservata a quegli indirizzi della psicologia ( solitamente della psicologia dinamica ) che postulano la presenza di meccanismi o dinamismi psichici inconsci, e che attribuiscono a questi una importanza fondamentale per spiegare il comportamento e lo psichismo umano. In particolare, essa si rifà storicamente al pensiero di Sigmund Freud, quello di Carl Gustav Jung e a quello di Alfred Adler. Questa concezione ha tuttavia avuto dei precursori in ambito filosofico; in particolare essa è stata sviluppata prima da Arthur Schopenhauer e poi da Friedrich Wilhelm Nietzsche. Freud è conosciuto comunque come il primo che abbia indagato sistematicamente l’inconscio, e che ne abbia fatto uso a scopo psicoterapeutico. Il concetto di psicologia del profondo, tuttavia, è stato ufficialmente introdotto da Eugen Bleuler, psichiatra svizzero, collega di Jung, noto soprattutto per aver coniato ed applicato la classificazione delle schizofrenie. Freud utilizzò questo concetto a partire dal 1913, in particolare per distinguere la sua Psicologia di derivazione psicoanalitica da quella accademica, che era solita occuparsi invece dei fenomeni mentali consci. ( Wikipedia )

Kundalini o Energia del Profondo

La kundalinī, che la fisiologia mistica indù rappresenta come un serpente che dorme inanellato nelle sue spire alla base della colonna vertebrale, è, nella sua dimensione macrocosmica, la stessa energia pulsante e luminosa con cui Śiva manifesta e sostiene l’universo. Compito dello yogin è «risvegliare» questo serpente abissale, questa potenza celata nel corpo sottile di ciascuno di noi, facendola risalire verticalmente attraverso vari cakra o «ruote» che costituiscono altrettante tappe di una ascensione culminante, alla sommità del capo, nel ricongiungimento con Śiva. Lilian Silburn, ha riunito i passi volutamente frammentari e oscuri sulla kundalinī dispersi in numerosi testi dello Śivaismo del Kaśhmīr ( denominazione collettiva delle raffinate scuole del Tantrismo non-dualista fiorite alla fine del primo millennio in quell’estrema propaggine settentrionale dell’India ), e li ha raccordati componendo un vasto mosaico in cui ogni tessera è elucidata sulla base non soltanto delle conoscenze acquisite in quarant’anni di studi, ma anche di preziose esperienze personali. Veniamo così introdotti alle varie forme della kundalinī e ai «canali» che essa può imboccare, alle iniziazioni in cui il maestro agisce direttamente sulla kundalinī del discepolo mettendola in risonanza con la propria e, per finire, al kulayāga, l’arduo rito in cui l’unione sessuale è celebrata come via della conoscenza. ( Adelphi )

Psiche: culto delle anime e fede nell’immortalità presso i Greci 

Psiche, culto delle anime e fede nell’immortalità presso i Greci ( Psyche, Seelenkult und Unsterblichkeitsglaube der Griechen ) è un saggio di storia delle religioni del filologo tedesco Erwin Rohde, pubblicata in due volumi tra il 1890 e il 1894. Psiche affronta il problema della religione dei greci e la genesi del culto delle anime, oltre all’evoluzione del pensiero e dei riti, dai tempi omerici fino a quelli del tardo ellenismo. Il filo conduttore nella raccolta e discussione di materiali eterogenei è la nascita del sentimento religioso dell’immortalità dell’anima, legato secondo Rohde alla natura e l’evoluzione dell’estasi nel dionisismo. Per Rohde, infatti, la teologia olimpica dei poemi omerici non rappresenta il momento genetico della religione greca, bensì lascia traccia di precedenti forme di culto e devozione verso le potenze ctonie, forze naturali viventi nelle sedi sotterranee, in cui vengono accolte le anime dei defunti[1]. L’episodio da cui nasce questa riflessione sono i poderosi funerali e i giochi funebri allestiti per Patroclo ( Iliade, XXIII ), visto come «completo e ricco sacrificio […] incomprensibile, se le anime dopo la loro separazione dal corpo se ne volano subito lontane senza coscienza né forza e non possono quindi nulla godere del sacrificio». L’opera si propone dunque di analizzare e illustrare come è nato e mutato l’atteggiamento dell’uomo greco verso la morte e i defunti, prendendo le mosse dai panorami ultraterreni raffigurati nei poemi omerici ( soprattutto della Nekyia in Odissea, XI e del rapimento nelle “isole dei beati” in IV, 562-565 ), per poi affrontare il demonismo nel ciclo delle età in Esiodo[3], le vicende degli «uomini che furono inghiottiti vivi dalla terra e continuano a vivere immortali» come Anfiarao e Trofonio, il culto degli eroi ( visti come «spiriti di defunti» ) come culto degli antenati, le forme di cura dei morti ( l’obbligo religioso della sepoltura ) e le modalità in cui essi venivano venerati e invocati. ( Wikipedia )

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Libreria Aiace Roma via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti

La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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Aggiornato al 16 Gennaio 2023