LIBRI ANTICHI: Lo Sci e la Tecnica Moderna di Piero Ghiglione

PIERO GHIGLIONE, LO SCI E LA TECNICA MODERNA, 1928

La più antica testimonianza è uno sci di legno datato 6300/5000 a.C., stato trovato a 1.200 km a nord-est di Mosca, nel lago Sindor. Vi sono poi alcune antiche pitture rupestri della località di Rødøy, in Norvegia, che risalgono a 2500/3000 a.C. Resti di sci sono stati rinvenuti anche nelle torbiere; tra i più antichi vi sono quelli di Hoting, in Svezia, e sono datati all’incirca al 4500 a.C.

Sci come sport

In Norvegia gli sci erano usati abitualmente in tutto il Medioevo e si può benissimo immaginare che qualche sfida fosse avvenuta, ma per assistere alle prime vere gare si deve attendere fino a quando, a metà dell’Ottocento, Sondre Norheim, un abitante del Telemark norvegese ( della cittadina di Morgedal ), rivoluzionò lo sci, inventando lo stile detto appunto telemark e facendone uno sport. Fino ad allora, infatti, complici anche gli attrezzi, fissati in modo precario a scarpe di pelle o cuoio che non davano alcun sostegno, non esisteva ancora una tecnica per curvare e per frenare.

La prima e vera gara tipicamente sportiva avvenne nel 1843 a Tromsø, sempre in Norvegia. Diciassette anni dopo, nel 1860, il re organizzò una vera e propria competizione ufficiale a Oslo, mettendo in palio la coppa Holmenkollen.

Prima della diffusione in Europa centrale, lo sci conobbe una sua fortuna dal 1854 in poi in Canada, nel Nevada ed ai confini della California tra i cercatori d’oro.

Nelle valli alpine italiane gli sci invece arrivarono con moltissimo ritardo, salvo una zona molto limitata della Carnia per una singolare circostanza: nella Guerra dei trent’anni partecipò un gruppo di soldati scandinavi, che alla pace di Vestfalia del 1648 rimasero in Carnia, trapiantandovi così questo costume, che però non fece molta presa sui valligiani.

In Italia

La diffusione dello sci in Italia dovrà aspettare più di due secoli, fino al 1886, anno in cui il numismatico e alpinista Edoardo Martinori, di ritorno da una traversata in sci della Lapponia, riportò con sé il paio da lui usato, di cui fece dono alla sezione romana del Club alpino italiano, da lui fondata, suscitando un notevole interesse nella stampa

Nel 1896, l’ingegnere svizzero Adolfo Kind (Coira 1848 – Bernina 1907), a Torino dal 1890, di ritorno da uno dei suoi viaggi in Svizzera, dove già esistevano artigiani che firmavano i propri sci, portò con sé un paio in frassino di quelli che allora si chiamavano ski, di marca Jakober (marchio di sci artigianali esistente) e li mostrò agli amici, che ben presto si fecero contagiare dalla sua passione e divennero in pochi anni un vero e proprio Club, di “skiatori”, poi “scivolatori”, infine “sciatori”. Per merito di quel collettivo, il 21 dicembre 1901 venne fondato lo Ski Club Torino, i cui membri si riunirono nella sede del CAI (Club Alpino Italiano).

Il decennio 1886-1896 sembra segnare, quindi, l’atto di nascita ufficiale dello sci in Italia (fino ad allora chiamato ski). Kind e la sua compagnia incominciano a recarsi abitualmente sui monti nella stagione invernale alla conquista del Cugno dell’Alpetto, montagna sopra Giaveno nei pressi della località Pra Fieul, allora collegata a Torino con due ore di vaporiera e un’ora e mezza di trasferimento a piedi, con sci a spalle, dal paese alla piccola borgata. Si dice che i montanari che per primi videro quell’uomo scendere leggero, scivolando sulla neve, rosso in viso e con una fluente barba bianca, scapparono gridando spaventati: el diau, el diau (“il diavolo, il diavolo!”). Il 16 marzo 1902 dal Cugno dell’Alpetto prese il via la prima gara di velocità in discesa.

Interessante anche la nascita degli sci di materiale metallico che sostituirono i precedenti di legno. Un pilota di idrovolante di nome Head (tra i marchi di sci più conosciuti del mercato) infatti, avendo dimenticato a casa i propri sci, provò ad usare i pattini di riserva dell’idrovolante e, trovandoli di proprio gusto, cominciò a produrli fondando la omonima casa.

Nel 1913 dalla Unione Ski Club Italiani (che comprende, oltre a quello di Torino, i neonati Ski Club Milano e Ski Club Roma), nasce la FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), alla cui presidenza è chiamato Paolo Kind, figlio del pioniere Adolfo.

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