Le meraviglie d’Italia

Le meraviglie d’Italia sono divise in 4 sezioni ognuna delle quali tratta di temi molto eterogenei tra loro: quadri di vita milanese e spaccati della città lombarda, i viaggi per lavoro in Argentina, Lorena, i reportages d’Abruzzo e le indagini sul lavoro italiano degli anni 30 ( risaie della Lomellina, Cava di marmo delle Apuane, miniere di carbone dell’Istria ). Il tema del viaggio è motivo dominante sin dai primi anni della sua attività letteraria la quale rivela subito il contrastivo sentimento di amore-odio nutrito dallo scrittore nei confronti del viaggiare. Esitazioni ed ansia attanagliano Gadda dopo ogni partenza, lo tormenta il cruccio di essersi lasciato alle spalle gli affetti più cari e il calore dell’ambiente domestico. Ma allo stesso modo emerge la convinzione che per conoscere bisogna indagare, per indagare viaggiare; il viaggio è per Gadda quindi un’occasione per dilatare la propria comprensione del mondo e delle zone inaccessibili dell’io.

Il lungo soggiorno argentino, quello romano del 25 e l’opportunità di visitare Francia, Belgio, Lorena e poi successivamente Firenze e Roma fanno sì che Gadda si renda conto che con questi suoi continui spostamenti abbia rincorso solo il sogno di evadere il manicomio educativo familiare, i ritmi monotoni della vita borghese che conduceva.

Il desiderio nostalgico della Patria, negli anni in cui vive all’estero, si intreccia con una fiera punta nazionalistica che, in quegli anni, esprimeva la nuova autarchia culturale imposta dal regime.

Il sentimento di lontananza ben presto si tramuta in patriottismo, Gadda prende maggior coscienza del valore del lavoro, avverte l’operosità italiana, segno di primato. Esemplificative sono le prose de Le meraviglie d’Italia. Non c’è prosa in questa raccolta dove Gadda non senta il bisogno di giustificare il motivo del viaggiare, sia nelle prose geografiche o sia in quelle di viaggio vere e proprie. Quelle geografiche ( Ville verso l’Adda, Carraria ) si limitano a presupporre un viaggio, ci sono descrizioni paesaggistiche, di grandi monumenti o scenari particolarmente amati che fanno da sfondo a riflessioni e considerazioni.

Nelle città e nelle terre d’Italia Gadda scopre volentieri le meraviglie che la maggior parte degli uomini non curano più. A Milano lo attirano, sì, il Castello Sforzesco e il parco Sempione; ma anche gli interessano il nuovo grande stabilimento di macelli e il mercato ortofrutticolo, la sala della Borsa o i nuovi esperimenti edilizi. Dell’Apuania gli interessa principalmente la tecnica degli scavi e l’evoluzione del mercato dei marmi dagli Etruschi e dai Romani. L’Aquila e l’Abruzzo, con quel loro forte senso di natura, lo portano a riflettere sulla geologia, la nuova filovia del Gran Sasso, le nuove strutture turistico-sportive. 

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