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Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: il coraggio di essere eroi

La storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: due vite intrecciate, uno stesso destino. Affrontato a testa alta fino al 1992, l’anno più nero per l’antimafia e per l’Italia

Improvvisamente, l’inferno. In un caldo sabato di maggio, alle 17:56, un’esplosione squarcia l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci: 5 quintali di tritolo distruggono cento metri di asfalto e fanno letteralmente volare le auto blindate. Muore Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia. È il 23 maggio 1992. – 19 luglio, 57 giorni dopo. Il magistrato Paolo Borsellino, impegnato con Falcone nella lotta alle cosche, va a trovare la madre in via Mariano D’Amelio, a Palermo. Alle 16:58 un’altra tremenda esplosione: questa volta in piena città. La scena che si presenta ai soccorritori è devastante.

Il delitto Pecorelli

Carmine Pecorelli, meglio conosciuto come Mino Pecorelli ( Sessano del Molise, 14 giugno 1928 – Roma, 20 marzo 1979 ), è stato un giornalista, avvocato e scrittore italiano che nell’ambito del giornalismo si occupò d’indagine politica e sociale, e fu fondatore dell’agenzia di stampa «Osservatore Politico» ( «OP» ) che divenne poi anche una rivista. Venne assassinato a Roma in circostanze non del tutto chiarite. A dimostrazione del fatto che Pecorelli fosse un giornalista ben documentato e che pubblicava tutto, intervenne sui casi più disparati: abuso edilizio; frode fiscale, i comportamenti pubblici e privati dei politici, compresi quelli della famiglia di Giovanni Leone ( presidente della Repubblica dal 1971 al 1978 ) e di sua moglie, Vittoria Michitto. Altri rimarcabili scandali regolarmente pubblicati su OP furono quello dell’Italpetroli, il Lockheed, il caso Sindona, il dossier “Mi.Fo.Biali” ( che coinvolgeva l’ex direttore del SISDE Vito Miceli, Mario Foligni del Nuovo partito popolare e la Libia ). Il periodico si occupò a più riprese del caso Moro arrivando a fare rivelazioni come ad esempio sulla falsità del Comunicato n. 7 delle Brigate Rosse, redatto da Antonio Chichiarelli, sull’inizio delle trattative da parte del Vaticano, e sulla lettera di Moro alla moglie riguardo all’impegno di Cossiga e Zaccagnini, nonché sul fatto che Cossiga avesse saputo da Carlo Alberto Dalla Chiesa dov’era tenuto il politico e che lo si volesse morto. …… ( Wikipedia )

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La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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Aggiornate al 16 Gennaio 2023