Storia delle Due Germanie di Enzo Collotti

E. COLLOTTI, STORIA DELLE DUE GERMANIE 1945-68, EINAUDI, 1968

La Germania fu divisa nel 1949, ma i motivi per questo fatto sono da ricercare anzitutto nella guerra che Hitler aveva scatenato e in cui aveva trascinato quasi tutti i paesi più importanti del mondo che, dopo la guerra, sentivano un comprensibile desiderio di non vedere mai più una Germania così forte e distruttiva. La divisione della Germania è quindi anche opera di Hitler. Il secondo motivo era la Guerra fredda che era cominciata ancora prima che fosse finita quella vera e che rendeva impossibile un accordo tra i due protagonisti, cioè tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Anche l’aggravamento della divisione della Germania negli anni 50 e 60 è un risultato della situazione internazionale con responsabilità da molte parti. La Germania stessa all’inizio era troppo debole per far valere una propria voce, ma poi si legava anche le mani da sé con una politica che si ostinava a non voler vedere la realtà dei fatti. Certamente anche la politica di distensione, iniziata con Willy Brandt negli anni 60, non riuscì ad avvicinare le due Germanie, ma portò lo stesso a un cambiamento molto positivo dell’atmosfera internazionale e a molti piccoli cambiamenti positivi nei rapporti umani tra i due stati tedeschi.

Nessun politico dell’ovest può reclamare alcun merito concreto per quanto riguarda gli eventi che portarono alla riunificazione. Tutti, compreso il cancelliere Helmut Kohl, erano trascinati e travolti dai fatti, Kohl ebbe solo la fortuna di essere cancelliere della Germania quando si verificarono questi eventi, che né lui né qualcun altro aveva influenzato né poteva influenzare. Gli unici politici che in un certo modo hanno contribuito a iniziare o ad accelerare il processo della riunificazione della Germania erano Gorbaciov, che con la sua politica ha reso possibile tutto quello che è successo e il governo dell’Ungheria, in particolare il quasi sconosciuto ministro degli esteri dell’Ungheria Horn, che nell’agosto dell’89 prese la coraggiosa decisione di aprire i confini con l’Austria e che con ciò diede inizio a una valanga inarrestabile che portò in pochissimo tempo alla caduta del muro di Berlino. E naturalmente bisogna ringraziare i migliaia di sconosciuti che sfidarono apertamente, negli ultimi mesi prima della caduta del muro, il regime della DDR, rischiando anche la propria vita.

Oggi, nel 1997, la Germania è ancora molto lontana dall’essere un paese veramente unito. Era divisa per 40 anni, e non è del tutto escluso che passeranno altri 40 anni prima che anche le ultime ferite del passato siano chiuse e dimenticate. ( Autore: Wolfgang Pruscha; Tratto da Homolaicus.com )

Dopo l’inizio della guerra fredda, e a seguito della sconfitta tedesca nella seconda guerra mondiale, la Germania è stata divisa in due stati per circa 40 anni, divenendo il punto focale dei due blocchi contrapposti a est e a ovest. Solo nel 1990, a seguito di un accordo fra i due Stati, l’unità nazionale verrà ripristinata, con la costituzione in Länder delle province orientali e il loro successivo accesso, il 3 ottobre, alla Repubblica Federale di Germania, determinando al tempo stesso la scomparsa della Repubblica Democratica Tedesca.

Alla Conferenza di Potsdam dell’agosto 1945, dopo la resa incondizionata della Germania, avvenuta l’8 maggio 1945, le potenze vincitrici (Russia, USA, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e Francia) divisero la nazione in quattro zone di occupazione militare: francese a sud-ovest, britannica a nord-ovest, statunitense a sud e sovietica a est. I territori a est della Linea Oder-Neisse (Prussia orientale, Pomerania orientale e Slesia) vennero tolti alla Germania e posti sotto amministrazione sovietica e polacca, spostando a tutti gli effetti la Polonia verso ovest. Quasi 10 milioni di profughi furono costretti ad abbandonare i loro paesi d’origine per rifugiarsi nelle zone occupate a ovest di tale linea. Queste amministrazioni erano state originariamente concepite per durare fino alla firma finale di un trattato di pace, cosa che comunque non avvenne fino al 1990. Si concordò anche un trasferimento di tedeschi da Cecoslovacchia e Ungheria, ma le nazioni vennero invitate a fermare l’espulsione di questi Heimatvertriebene.

Il previsto corpo governante venne chiamato Consiglio di Controllo Alleato. I comandanti in capo esercitavano autorità suprema sulle loro rispettive zone e agivano di concerto sulle questioni che riguardavano l’intera nazione. Berlino, che giaceva nel settore sovietico, venne anch’essa divisa in quattro aree.

L’unificazione tedesca

Durante l’estate del 1989, dei rapidi cambiamenti ebbero luogo nella Germania Est (vedi Rivoluzioni del 1989), che alla fine portarono alla riunificazione tedesca. Un numero crescente di tedeschi dell’est emigrava nella Germania Ovest attraverso l’Ungheria, dopo che gli ungheresi decisero di non usare la forza per fermarli. Migliaia di tedeschi dell’est cercarono anche di raggiungere l’Ovest inscenando dei sit-in davanti alle rappresentanze diplomatiche della Germania Ovest in altre capitali est europee. L’esodo generò richieste interne alla DDR per un cambiamento politico, e dimostrazioni di massa con centinaia di migliaia di persone in diverse città – particolarmente a Lipsia – continuarono a svolgersi. Il 7 ottobre, il leader sovietico Michail Gorbačëv visitò Berlino per celebrare il 40º anniversario della fondazione della DDR e fece pressione sulla dirigenza della DDR per perseguire le riforme, senza successo.

Il 18 ottobre, Erich Honecker venne costretto a dimettersi da capo della SED e da presidente e venne sostituito da Egon Krenz, ma l’esodo continuò senza ridursi, e la pressione per delle riforme politiche crebbe. Il 4 novembre, una dimostrazione a Berlino Est portò in piazza circa un milione di abitanti. Infine, il 9 novembre 1989, il Muro di Berlino venne aperto e ai tedeschi dell’est venne consentito di viaggiare liberamente. A migliaia si riversarono attraverso il muro e nella parte ovest di Berlino e il 12 novembre la DDR incominciò a smantellarlo. ( Wikipedia )

 

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Aggiornato al 11 Gennaio 2024