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1898: Cannonate a Milano

Le sommosse si svilupparono in seguito ad anni di tensioni interne allo Stato. Se da un lato, infatti, si resero più democratiche le istituzioni rendendo elettivi i sindaci dei comuni ed i presidenti delle deputazioni provinciali nel 1888 e si diede l’avvio al moderno codice penale Zanardelli, entrato in vigore il 1º gennaio 1890, dall’altro però vi furono gravissime lacune nei confronti del benessere dello stato, fra queste la guerra delle tariffe doganali aperta nei confronti della Francia e le finanze che subirono il contraccolpo della disastrosa guerra coloniale in Africa culminata con la sconfitta di Adua. Le ripercussioni nella politica interna italiana furono rilevanti anche perché sopraggiunsero in un momento di gravi tensioni politiche e sociali, si pensi agli scontri avvenuti nella sola Sicilia in quegli anni con i “fasci siciliani” o le organizzazioni anarchiche della Lunigiana e delle Camere del lavoro socialiste del nord verso le quali erano state applicate violente misure repressive e sancite condanne da parte di tribunali militari. Anche nel campo della borghesia la situazione non era priva di contrasti, si presentavano vaste le ripercussioni di fallimento d’imprese edilizie e di banche a cui si erano aggiunti scandali politici che già avevano investito pure Giovanni Giolitti per fidi concessi a Francesco Crispi della Banca Romana. Le proteste contro di quella che fu definita dalla stampa d’opposizione dell’epoca una “politica autoritaria, megalomane e militarista” del Presidente del Consiglio Crispi avevano assunto il carattere d’un vasto movimento d’opinione pubblica che lo aveva costretto a ritirarsi nel 1896. Il governo Di Rudinì si trovò così a rispondere all’esasperazione e il malcontento delle masse dovuto oltretutto ad un altro rincaro del pane causato dal rialzo dei costi del trasporto marittimo connesso con le tensioni tra Spagna e USA e che sfociò nella guerra ispano-statunitense. Il 1º dicembre 1897 il Ministro del Tesoro Luigi Luzzatti presentò la chiusura dei conti di fine anno con un avanzo di 17 milioni di lire e il raggiungimento di buoni risultati grazie ai pesanti tagli della spesa pubblica, ma invece di impiegare tali fondi per gli urgenti bisogni sociali, essi furono destinati a sostegno d’apparati burocratici e di credito. Il malcontento popolare e le manifestazioni che negli ultimi mesi del 1897 si erano dimostrate sempre più forti, a partire dal gennaio del 1898 trovarono un largo consenso. ( Wikipedia )

Cole: Pensiero Socialista

Il socialismo gildista (Guild Socialism) è un movimento politico sociale creato da Arthur Joseph Penty, un architetto con interessi politici[10] che all’inizio del suo interessamento alle questioni politico-sociali faceva parte della Fabian Society. Questo movimento venne poi reso noto al grande pubblico dalla personalità di George Douglas Cole e di altri ex membri incontrati all’interno della Fabian Society, come ad esempio A. R. Orage, S. G. Hobson e Bertrand Russell. Questo è un movimento che si occupava principalmente della gestione delle industrie inglesi. Secondo il pensiero del Guild Socialism gli operai che lavoravano nelle fabbriche, riuniti in sindacati, non dovevano solo occuparsi delle contrattazioni delle loro condizioni di lavoro, ma avrebbero dovuto avere il potere di prendere decisioni fondamentali sul funzionamento della fabbrica stessa, divenendone così gli imprenditori e i lavoratori allo stesso tempo. Questi gruppi autogestiti di lavoratori avrebbero poi dovuto stipulare direttamente un contratto con il pubblico, cioè con lo Stato stesso. L’attività del Giuld Socialism ebbe un grande impatto soprattutto nei primi due decenni del ventesimo secolo. Questo pensiero si basa su come era organizzato il lavoro durante il medioevo in Inghilterra, infatti in quel periodo era presente un’autoregolazione e un autogoverno della professione da parte degli artigiani, riuniti in corporazioni di lavoratori. In quel periodo queste corporazioni presero con il tempo molto potere, fino ad arrivare a governare intere città. Ma, per l’ideologia del Guild Socialism questa tradizione di supremazia dei lavoratori venne interrotta dalla corsa, non regolamentata, al profitto e alla produzione, causata dalla rivoluzione industriale. Questa corrente di pensiero si è sviluppata fortemente nel pensiero degli intellettuali inglesi a causa del contesto politico e sociale che andavano vivendo. Infatti prima dello scoppio della prima guerra mondiale gli intellettuali concordavano con il programma politico-industriale della Germania, basato sul controllo dell’industria da parte dei privati. Ma quando l’Inghilterra scese in campo contro la Germania tutti i pensatori inglesi si sentirono in dovere di creare una politica interna ad esclusivo stampo inglese per differenziarsi dalla politica tedesca[24]. Il risultato fu proprio quello del Guild Socialism. ( Wikipedia )

Storia della Filosofia Antica – Dalle origini a Socrate

Storia della filosofia antica offrono il quadro critico più completo e aggiornato del pensiero filosofico e scientifico greco-romano oggi disponibile in lingua italiana. L’opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all’attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell’Asia Minore a quelle della Sicilia e dell’Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei; sull’uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull’arte dei ragionamenti. Temi che s’intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi. ( tratto da Carocci.it )

Lugano: Iconografie del Passato

In epoca romana Lugano, il cui nome romano era Luganum, era il terminale della via Varesina, che metteva in comunicazione Milano con Lugano passando da Varese, da cui il nome della strada. I primi documenti indicanti l’esistenza della città moderna sono datati 875. Già nel 724 però il borgo di Lugano veniva nominato nella donazione che re Liutprando fece a San Carpoforo di Como. Nel medioevo, per secoli, Lugano come le altre terre dell’attuale Cantone Ticino seguirono le vicende dei vicini Comuni lombardi di Como e Milano, i cui conflitti ebbero spesso come campo di battaglia proprio la regione che costituisce ora la Svizzera italiana. Del secolo XIV sono i primi Statuti, a noi solo in parte noti, redatti sulla falsariga di quelli di Como del 1335. Ci sono invece pervenuti integralmente gli statutari luganesi del 1441 basati su quelli anteriori. Nel 1449, quando il borgo ricadde per breve tempo sotto la signoria di Como, quest’ultima si affrettò tuttavia ad imporre nuovamente la propria legislazione particolare. Tali contese si chiusero con l’avvento del definitivo predominio di Milano, sotto la signoria dei Visconti, attorno alla seconda metà del XIV secolo. La città fu occupata prima dai soldati francesi del Mondragon, poi dagli Svizzeri nel 1512. Dunque, dopo più di cento anni di dominio da parte della potente città lombarda, in concomitanza con la perdita dell’indipendenza del Ducato di Milano e con le invasioni straniere in Italia, s’instaurò il quasi trisecolare governo dei Confederati (1521-1798). La città era fortificata e dove oggi sorgono il Palacongressi e Villa Ciani si poteva scorgere un castello costruito dai comaschi nel 1286, ricostruito da Ludovico il Moro nel 1498 e consegnato dai francesi ai confederati il 26 gennaio 1513 dopo un assedio durato sei mesi. La costruzione fu definitivamente abbattuta dagli svizzeri (prevalentemente per motivi di costi di manutenzione) dopo la conquista del territorio luganese. ( Wikipedia )

Cervantes: Don Chisciotte della Mancia

Don Chisciotte della Mancia ( El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha ) è un romanzo spagnolo di Miguel de Cervantes Saavedra, pubblicato in due volumi, nel 1605 e 1615. È annoverato non solo come la più influente opera del Siglo de Oro e dell’intero canone letterario spagnolo, ma un capolavoro della letteratura mondiale nella quale si può considerare il primo romanzo moderno. Vi si incontrano, bizzarramente mescolati, sia elementi del genere picaresco sia del romanzo epico-cavalleresco, nello stile del Tirant lo Blanch e del Amadís de Gaula. I due protagonisti, Alonso Chisciano (o Don Chisciotte) e Sancho Panza, sono tra i più celebrati personaggi della letteratura di tutti i tempi.  Il pretesto narrativo ideato dall’autore è la figura dello storico Cide Hamete Benengeli, di cui Cervantes dichiara di aver ritrovato e fatto tradurre il manoscritto arabo, nel quale sono raccontate le vicende di Don Chisciotte. Oltre l’artificio letterario dal forte valore parodico, l’invenzione di questo narratore inaffidabile e di altri filtri narrativi destinati a creare ambiguità nel racconto è una delle più fortunate innovazioni introdotte da Cervantes. L’opera di Cervantes fu pubblicata nel 1605 quando l’autore aveva 57 anni. Il successo fu tale che Alonso Fernández de Avellaneda, pseudonimo di un autore fino ad oggi sconosciuto, pubblicò la continuazione nel 1614. Cervantes, disgustato da questo sequel, decise di scrivere un’altra avventura del Don Quijote – la seconda parte – pubblicata nel 1615. Con oltre 500 milioni di copie, è il romanzo più venduto della storia. ( Wikipedia )

Argan: Arte Moderna

Sebbene la scultura d’arte moderna e l’architettura siano state riconosciute solo alla fine del diciannovesimo secolo, gli inizi della pittura moderna possono essere riconosciuti precedentemente. L’anno che in genere si considera convenzionalmente come il punto d’inizio dell’arte moderna è il 1863, cioè l’anno in cui Édouard Manet esibì il suo dipinto Colazione sull’erba a Parigi. Si potrebbero prendere in considerazione date ancora precedenti a questa: il 1855 quando Gustave Courbet esibì L’atelier dell’artista. Secondo lo storico dell’arte H. Harvard Arnson, comunque, “Tutte queste date hanno un significato nello sviluppo dell’arte moderna, ma marcano una data assoluta d’inizio di una nuova arte … Una graduale metamorfosi è accaduta nel corso di un centinaio di anni.”  Il filo di pensiero che conduce all’arte moderna può essere ricondotto all’Illuminismo, e anche al diciassettesimo secolo. Il critico d’arte moderna Clement Greenberg chiamò Immanuel Kant “il primo vero modernista” ma segnò anche una distinzione: “L’illuminismo criticò dall’esterno … Il Modernismo critica dall’interno”. La Rivoluzione francese del 1789 sradicò presunzioni e istituzioni che per secoli erano state accettate attraverso piccole domande, e avvicinò il popolo ad una vigoroso dibattito politico. Questo sollevò la consapevolezza del popolo, o come disse Ernst Gombrich: “una consapevolezza che permette alle persone di scegliere come vivere esattamente come si sceglie la fantasia della carta da parati”. ( Wikipedia )

 

Libreria Aiace Roma via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti 

La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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