BESTSELLER: Wuhan-400, un’arma letale di Dean Koontz

THE EYES OF DARKNESS

The eyes of darkness è stato pubblicato nel 1981 a firma di Dean Koontz, autore statunitense di numerosi bestseller. Le pagine originali di diverse copie cartacee stanno circolando online in foto con le sottolineature a pagina 333. “Wuhan-400 è un’arma letale (…) intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo (…) in grado di resistere a tutte le cure conosciute”, c’è scritto. Pochi paragrafi più sopra ed ecco l’origine del Wuhan-400 che ricorda paurosamente quello che sembra essere accaduto recentemente in Cina: “Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’ perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca”.

Le analogie sono sconcertanti, anche se, come segnalano diverse testate cinesi, la versione dell’81 del romanzo, inedito in Italia, ha subito una variazione fondamentale. In origine il virus non era il Wuhan-400 ma il “Gorki-400”, più in linea con l’epoca di piena guerra fredda tra Usa e Urss. Solo dal 1989 in avanti, segnala il South China Morning Post, allegando una copia più recente del 1996 della pagina in questione, il virus si è trasformato in “Wuhan-400”.  ( Fonte: Il Fatto Quotidiano )

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LIBRI: Opere in Prosa di Puskin

PUSKIN, OPERE IN PROSA, A CURA DI E. LO GATTO, 1946

Aleksandr Sergeevič Puškin ( Mosca, 6 giugno 1799, 26 maggio del calendario giuliano – San Pietroburgo, 10 febbraio 1837, 29 gennaio del calendario giuliano ) è stato un poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo.
In filologia egli è considerato il fondatore della lingua letteraria russa contemporanea e le sue opere, tra le migliori manifestazioni del romanticismo russo, hanno ispirato numerosi scrittori, compositori e artisti. Le sue opere rappresentano tuttora una tra le più importanti espressioni della letteratura russa, in quanto nonostante i quasi due secoli passati dalla loro creazione, ci presentano una lingua tuttora viva e attuale. L’Istituto Pushkin, che si prefigge la diffusione della lingua russa nel mondo, prende il nome dal letterato.

Lettore accanito, formò la sua prima cultura nella ricca biblioteca paterna, sui classici di Boileau, Racine, Molière, Parny, Chénier, Rousseau, Montesquieu, Voltaire.

Nel 1811 Puškin entrò al Liceo imperiale di Carskoe Selo, che diventerà la sua seconda casa: qui conobbe il futuro poeta Del’vig, i futuri decabristi I. I. Puščin e V. K. Kjuchel’beker, oltre a collaborare alla rivista della scuola, “Vestnik” (Notiziario), con primissime poesie in francese.

È in questo periodo, infatti, che cominciò a scrivere versi. Nel 1814 alcune sue poesie comparvero sul “Vestnik Evropy” (Messaggero d’Europa), e prima ancora di lasciare il liceo egli venne invitato a far parte della celebre società letteraria dell’Arzamas, dove si patrocinava la nuova letteratura di Karamzin e dove fu in grado di gareggiare con poeti già molto affermati come Žukovskij e Batjuškov. Nello stesso periodo conobbe Čaadaev.

In una sua opera raccontò l’incontro risalente agli anni liceali col poeta Deržavin, presidente di commissione all’esame finale. Puškin scrive di quanto fosse emozionato nel declamare dinanzi all’anziano poeta una propria poesia. Successivamente viene riportato che Deržavin rimase molto colpito dal giovane Puškin, il quale, però, colto dall’emozione scappò via prima di poter ricevere i complimenti.

Dopo aver completato i suoi studi, senza tuttavia eccellervi, nel 1817, Puškin diventò funzionario del Ministero degli Esteri, anche se di fatto non risulta che abbia mai svolto alcun lavoro ministeriale. A San Pietroburgo, dove risiedeva in quegli anni, condusse una vita all’insegna del piacere, primo fra tutti quello per le donne. In questo periodo frequentò Pavel Aleksandrovič Katenin e Aleksandr Sergeevič Griboedov. Ai salotti alternava tuttavia la partecipazione a società letterarie politiche progressiste, come l’Arzamas e la Lampada verde tanto che la poesia ispirò i lavori poetici di quel periodo (La libertà, La campagna, Nöel) facendolo cadere in sospetto di attività sovversive tanto che fu confinato da un provvedimento di polizia nella Russia meridionale. Alcuni epigrammi rivoluzionari avevano infatti cominciato a circolare tra i salotti nobili ancor prima della pubblicazione di quest’opera, ed erano giunti a conoscenza dello stesso zar Alessandro I, che lo obbligò a lasciare la città, e ad assumere un incarico governativo nella sperduta e lontana Ekaterinoslav.

Lavorò nel frattempo ad un poema epico romantico in sei canti Ruslan e Ljudmila, edito nel 1822, a cura degli amici che erano rimasti nella capitale, che gli valse il rispetto e gli onori della nuova generazione di letterati e le antipatie della vecchia che vedevano nell’opera un’involuzione e un meticciamento della letteratura russa.

Puškin trasse vantaggio dal confino viaggiando al seguito del generale V. F. Raevskij, nominato suo custode, e visitando la Crimea, il Caucaso e la Bessarabia spingendosi, libero sulla parola data al generale con cui nel frattempo aveva stretto un forte legame di amicizia, fino a Kamenka e Chisinau. A Kamenka frequentò Pavel Ivanovič Pestel’, capo della società segreta Associazione del Sud.

Durante i due anni di confino scrisse Il prigioniero del Caucaso e una serie di liriche e poemetti in stile byroniano oltre ai primi tre canti dell’Evgenij Onegin. ( Wikipedia )

 

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LIBRO: Marylin Monroe, Immagini di un Mito

MARILYN MONROE, IMMAGINI DI UN MITO

Marilyn Monroe, pseudonimo di Norma Jeane Mortenson Baker Monroe (Los Angeles, 1º giugno 1926 – Los Angeles, 5 agosto 1962), è stata un’attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense.

Dopo aver trascorso gran parte della sua infanzia in case-famiglia, Monroe cominciò a lavorare come modella, prima di firmare il suo primo contratto cinematografico nel 1946; dopo alcune parti minori, film come Giungla d’asfalto e Eva contro Eva furono i suoi primi successi di pubblico. Negli anni successivi, le sue interpretazioni in Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde vennero apprezzate dalla critica, e ottenne la definitiva consacrazione internazionale con le pellicole Come sposare un milionario, Quando la moglie è in vacanza, Fermata d’autobus e A qualcuno piace caldo, per la quale vinse un Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale nel 1959.

Nel 1999, Monroe è stata inserita dall’American Film Institute al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi. Fra i successi come cantante vi sono My Heart Belongs to Daddy di Cole Porter, Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl’s Best Friend, inserite in Gli uomini preferiscono le bionde, e I Wanna Be Loved by You, cantata in A qualcuno piace caldo. Per il suo fascino e la sua sensualità venne inoltre ritratta in numerose foto di pubblicità e di riviste, diventando un simbolo fuori da ogni tempo e, secondo Marlene Dietrich, la prima vera sex symbol. Negli anni e nei decenni successivi alla sua morte, Monroe è stata spesso citata come vera e propria icona della cultura pop.

Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un’overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come “probabile suicidio”. La successiva sparizione di tracce e documenti dalla casa dell’attrice, dove sembra fosse stato anche Bob Kennedy la sera della morte, nonché innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, hanno dato adito a molteplici dubbi sugli eventi di quella notte. Tra le varie versioni formulate, una ipotizza la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, dettasi pronta a dichiarare pubblicamente le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica. ( Wikipedia )

 

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