I Segreti dell’Alchimia

Alchimia

L’alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline come la chimica, la fisica, l’astrologia, la metallurgia e la medicina lasciando numerose tracce nella storia dell’arte. Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.

Il termine alchimia deriva dall’arabo al-khīmiyya o al-kīmiyya, composto dell’articolo determinativo al- e della parola kīmiyya che significa «chimica», e che a sua volta sembrerebbe discendere dal termine greco khymeia dal significato di «fondere», «colare insieme», «saldare», «allegare», ecc. ( da khumatos, «che è stato colato», di un lingotto ). Un’altra etimologia collega la parola con al-kemi, che deriverebbe da Kemet, termine con cui gli antichi Egizi indicavano nella loro lingua il colore del suolo su cui abitavano, ossia «terra nera», e che in seguito ha assunto il significato di «arte egizia», dato che costoro erano considerati potenti maghi in tutto il mondo antico. Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya, termine cinese che significa «succo per fare l’oro».

Diversi sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l’onniscienza, raggiungendo il massimo della conoscenza in tutti i campi del sapere; creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, generare e prolungare indefinitamente la vita; la trasmutazione delle sostanze e dei metalli, ovvero la ricerca della pietra filosofale.

Oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, l’alchimia implicava un’esperienza di crescita o meglio un processo di liberazione spirituale dell’operatore. In quest’ottica la scienza alchemica viene a rappresentare una conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici e soteriologici, nel senso che i processi e i simboli alchemici, oltre al significato materiale, relativo alla trasformazione fisica, possiedono un significato interiore, relativo allo sviluppo spirituale. ( Wikipedia )

LINK A eBAY: I SEGRETI DELL’ALCHIMIA – PETER MARSHALL – CORBACCIO – 2001

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Walt Whitman, il padre della Poesia americana

Walt Whitman ( West Hills, 31 maggio 1819 – Camden, 26 marzo 1892 ), è stato un poeta, scrittore e giornalista statunitense. Considerato il padre della poesia americana, è stato il primo poeta moderno ad utilizzare comunemente il verso libero, di cui è considerato in un certo senso l’inventore. La sua opera più famosa, la raccolta poetica Foglie d’erba, pubblicata in diverse edizioni a partire dal 1855, è considerata un classico della letteratura, così come la sua celeberrima poesia O capitano! Mio capitano!

Fu cantore della democrazia, della libertà e di un ideale visionario che pone l’uomo come momento centrale rispetto al senso di percezione e comprensione delle cose. Cantò, soprattutto, l’essenza di quello che diventerà successivamente il «sogno americano».

Quando Whitman iniziò la sua carriera letteraria, la poetica americana non faceva altro che ripetere fiaccamente gli schemi già proposti ed esauriti dal Romanticismo europeo. Walt, inorridito, li scartò subito come «feudali» e, con eccezionale audacia, ruppe con ogni tradizione, portando una ventata di novità nel Nuovo Mondo. Varie sono state le innovazioni apportate dal misticismo poetico di Whitman: la sua poesia, dallo stile perlopiù prosaico, faceva spesso ricorso ad arditi simbolismi, come foglie marce, ciuffi di paglia, e detriti. Lo spirito whitmaniano si manifestava anche nell’utilizzo del verso libero – di cui è considerato il padre per averlo effettivamente diffuso, anche se l’effettiva paternità va ricondotta ai laudari del Duecento – e nell’apertura più totale ad argomenti considerati difficili, come la morte o la prostituzione.

Tra l’altro, Whitman nella prefazione dell’edizione del 1855 di Foglie d’erba scrisse che «la prova di un poeta è che il suo paese lo assorba tanto affettuosamente quanto lo ha assorbito lui». Credeva che ci fosse un rapporto vitale, simbiotico fra il poeta e la società. Questo legame venne enfatizzato soprattutto ne Il canto di me stesso, utilizzando un’efficace narrazione in prima persona. Inoltre, i racconti di Whitman non erano popolati da eroi ma da gente comune, come contadini, pescatori, vagabondi. ( Wikipedia )

LINK A eBAY: Walt Whitman – I classici della poesia – Mondadori

 

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Libri & Letture

 

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La Dimora dei Conti d’Arco in Mantova

Il Palazzo fu eretto a partire dal 1784 su impulso di un ramo della nobile famiglia trentina dei D’Arco che si era stabilmente insediato a Mantova dal 1740. Dopo l’acquisizione della dimora dei conti Chieppo, il conte Giovanni Battista Gherardo d’Arco pensò di trasformare il palazzo seguendo i dettami del neoclassicismo ispirato all’opera di Andrea Palladio. L’opera d’edificazione fu affidata all’architetto Antonio Colonna. Come risultato finale è stato prodotto un notevole esempio di residenza aristocratica ricca di arredi e di dipinti, forte di una libreria e una collezione naturalistica, di un giardino racchiuso da una esedra sul quale si affaccia un’ala quattrocentesca costituita da due palazzine, una delle quali contiene lo straordinario ciclo pittorico della Sala dello Zodiaco, opera del Falconetto, eseguita attorno all’anno 1515. Questi edifici rinascimentali e il contiguo giardino furono acquistati nel 1872 da Francesco Antonio d’Arco dai marchesi Dalla Valle. Il complesso architettonico che si affaccia sulla omonima piazza, proseguiva a sinistra con l’edificio delle scuderie oggi trasformato nel Teatrino d’Arco, sede dal 1946 della Accademia Teatrale Francesco Campogalliani fondata da Ettore Campogalliani. ( Wikipedia )

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I Ghetti Nazisti

Il primo esplicito riferimento ai ghetti si trova in una circolare inviata il 21 settembre 1939 da Reinhard Heydrich ai capi degli Einsatzgruppen in Polonia tre settimane dopo l’inizio della seconda guerra mondiale: “Il primo prerequisito per la soluzione finale è la concentrazione degli ebrei dalla campagna nelle città più grandi”. A giudizio di Heydrich, i ghetti rappresentavano la migliore garanzia “di controllo e successiva deportazione” della popolazione ebraica. Ci sarebbero dovuti essere meno “centri di concentrazione” possibili, con non meno di 500 abitanti e solo in città con buoni collegamenti ferroviari. Fin dall’inizio, i ghetti furono quindi destinati a essere solo una misura temporanea in vista della soluzione finale di ciò che i nazisti chiamavano il “problema ebraico”, qualunque essa sarebbe stata. La costituzione dei ghetti fu di norma preceduta da atti di violenza ed intimidazione, volti ad eliminare potenziali oppositori e a terrorizzare la popolazione locale cosicché accettasse docilmente il confinamento nei ghetti “per la loro stessa protezione”. Specialmente nei ghetti creati nei territori dell’Unione Sovietica in seguito all’Operazione Barbarossa, le violenze sfociarono in veri e propri pogrom ed eccidi. A Leopoli o a Vilnius nell’estate 1941 o a Odessa nell’ottobre 1941, decine di migliaia di ebrei furono vittime di violenti pogrom prima ancora dell’istituzione dei ghetti. I 20.000 residenti del ghetto di Pinsk saranno quasi esclusivamente donne, anziani e bambini, perché la quasi totalità della popolazione maschile (11.000 persone) fu preventivamente eliminata nell’agosto 1941 in fucilazioni di massa. ( Wikipedia )

LINK a eBAY: I GHETTI NAZISTI, GANGEMI 2012

Immagine 1 - I Ghetti Nazisti. Gangemi . 2002, 8s21

Lettere a una Adolescente

La giovane figura che è oggetto dell’ammirazione e del desiderio del poeta è sentita come irraggiungibile a causa della sua irresponsabilità ed incoscienza gioiosa, tipiche di questo periodo della vita. La fanciulla protagonista della lirica è distanza dal suo osservatore anziano anche in quanto inconsapevolmente oggetto di desiderio mentre ella pensa solo a vivere, ma quando vorrà vedere come è fatto il gioco seguirà semplicemente il proprio capriccio: ad avere questa perla rara sarà un pescatore di spugne, anche lui inconsapevole del bene che gli è toccato. La tematica della poesia di Cardarelli è chiarito dalla contrapposizione tra il poeta (saggio in quanto dotato di consapevolezza) e la ragazza che hai verso la vita leggerezza e spensieratezza. Il modello leopardiano dal punto di vista formale è molto evidente ma si intreccia con altri modelli più recenti, come quello di D’Annunzio. Il poeta infatti adopera molti endecasillabi e settenari come il Leopardi degli idilli e degli ultimi canti, ma si avvale anche di molti versi liberi, richiamando alla mente l’Alcyone di D’Annunzio. Le rime creano una musicalità rarefatta, nella prima strofa, le uniche rime sono: spogliata/astata (dritta)/bruciata/serrata e raggiungerà/sta, cui si affiancano le assonanze grazia/distanza, e appena/pienezza. ( Tratto da 900Letterario.it )

LINK a eBAY: VINCENZO CARDARELLI, LETTERE A UNA ADOLESCENTE, 1983

 

Bestiario di Guillaume Apollinaire

Bestiaire è del 1911. Definito dallo stesso autore “un divertimento poetico” è una serie di licenziosi auguri e scongiuri. Auguri al poeta che si appresta a circuire e a conquistare madama poesia, e d’altra arte, scongiuri contro i pericoli e gli ostacoli di cui è lastricata la strada della bellezza. Più che un ‘dizionario dei motivi poetici dell’autore’ sembra essere un manuale di istruzioni per la creazione poetica, per un poeta da spartire con il profeta di dantesca e rimbaudiana memoria né con il misterioso di Mallarmé. ( Tratto da Renzo Paris ). Guillaume Apollinaire pseudonimo di Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki (Roma, 26 agosto 1880 – Parigi, 9 novembre 1918) è stato un poeta, scrittore, critico d’arte e drammaturgo francese. … A novembre si ammalò di influenza spagnola; venne trovato in stato d’incoscienza, e probabilmente già morto, il 9 novembre 1918 nel suo attico parigino, dall’amico Giuseppe Ungaretti che era venuto a comunicargli la vittoria dell’Intesa; accanto c’era la moglie che lo vegliava disperata.

LINK a eBAY: G. APOLLINAIRE, BESTIARIO, GUANDA, 1977

 

 

I Moti di Milano del 1898

I moti di Milano furono una rivolta di una parte della popolazione di Milano contro il governo, che si svolse tra il 6 e il 9 maggio del 1898. Gli scontri avvennero a seguito di manifestazioni da parte di lavoratori che scesero in strada contro la polizia e i militari per protestare contro le condizioni di lavoro e l’aumento del prezzo del pane dei mesi precedenti, come avvenne anche in altre città italiane nello stesso periodo. Le notizie da Milano portarono il governo a dichiarare lo stato d’assedio con il passaggio di poteri al generale Fiorenzo Bava Beccaris. Egli agì duramente fin dall’inizio per soffocare ogni possibile forma di protesta; l’utilizzo indiscriminato delle armi da fuoco e, in particolare, di cannoni all’interno della città portarono il risultato desiderato, ma anche numerose vittime, spesso semplici astanti. I «cannoni di Bava Beccaris» passarono alla storia come simbolo di un’insensata e sanguinosa repressione. Gli avvenimenti furono considerati parte della reazione conservatrice alla svolta politica in atto all’epoca in Italia, «un colpo di coda, l’ultimo sussulto degli ambienti retrivi di Corte, della destra liberale incline al “principato costituzionale” alla prussiana, dei fautori della interpretazione restrittiva dello Statuto albertino». ( Wikipedia )

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Casali e Castelli in Roma e nel Lazio

C’è un cuore che batte nel cuore di Roma, cantava Antonello Venditti. … Il Borgo di Sutri è un posto magico dove la storia ha lasciato un segno … tre ettari il Casale della Muletta ricorda gli antichi casali della campagna romana e offre al suo … Il Castello di Torcrescenza è immerso nel verde, in un grande parco secolare alla … Villa Giovanelli Fogaccia, attuale dimora dei Principi Giovanelli, è un’esclusiva location per matrimoni, convention e ricevimenti a Roma, situata tra la via Aurelia e via Boccea. La Villa è stata costruita dall’architetto Marcello Piacentini agli inizi del novecento ed inaugurata da Re Vittorio Emanuele III. .. E’ il gioiello del Pincio. Uno dei luoghi più affascinanti della Capitale, a due passi da Trinità dei Monti e da Piazza del Popolo. Incastonata nel cuore di Villa Borghese, Casina Valadier gode di uno dei panorami più belli del mondo. La visuale spazia dalla Cupola di San Pietro a Monte Mario, sino ad arrivare al Gianicolo e finanche ai grattacieli dell’Eur. Realizzata tra il 1816 ed il 1837 dal notissimo architetto ed urbanista romano Giuseppe Valadier, la Casina venne modellata in stile neoclassico con un corpo cubico, cui era addossata un’esedra con colonnato ionico. All’interno si trovano stanze straordinariamente decorate in stile pompeiano, i cui bellissimi affreschi sono stati recentemente restaurati e riportati al loro originale splendore.

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La Camicia di Ghiaccio

Pubblicato nel 1990, La Camicia di Ghiaccio è il primo dei «Sette sogni» dedicati al mito di fondazione americano: un’unica grande opera che appartiene alla zona grigia tra narrativa e storia e che ruota intorno a un solo motivo conduttore: il difficile confronto tra le popolazioni native del Nuovo Mondo e i pionieri giunti dal Vecchio. «Mi hanno sempre interessato le Metamorfosi di Ovidio,» ha dichiarato l’autore, «e da Ovidio ho mutuato l’idea che nel nostro continente si siano succedute diverse ere, ognuna delle quali meno mitica della precedente. Per ragioni poetiche e didattiche ho stabilito che questa successione di epoche andasse suddivisa in sette momenti diversi e che pertanto ci sarebbero stati sette sogni».

LA CAMICIA D’ORSO –  Ciò mi sembra piuttosto naturale, ma perché la condizione dei nostri antenati fosse così miserevolmente pericolosa non so dirlo, dal momento che erano pure assai saggi: – odino poteva richiamare i defunti dalla terra e Re Dag, separato dal dio freyr soltanto da sette generazioni, conosceva il linguaggio degli uccelli. Di sicuro non si trattava di avidità; né poteva essere egoistica invidia, perché se erano egoisti i nostri antenati, allora che speranza abbiamo noi, che non possiamo richiamare i defunti né conversare con gli uccelli ? – Deve essere stata la stregoneria dei finlandesi, sui quali a quei tempi tutti facevano ricadere ogni colpa. – Vite cercavano di governare altre vite; Re bruciavano altri Re che dormivano nelle loro case. Che gloria ci sarebbe stata in ciò, se solo da tempo non gli fosse stato proibito di essere Signori degli Arcobaleni e Angeli! – Naturalmente, potevano ancora essere Re degli Alberi, se lo volevano; o Re-Palude, Re-Neve, Re-Orso; nelle saghe abbiamo letto che erano Re-Orso. Benché commettessero atrocità tali che i gemiti delle loro vittime diventavano muschio, e le loro lacrime semi neri da cui germogliavano alberelli lucenti di sangue tra il muschio, e gli alberelli si avvinghiavano alla terra con le loro radici ad artiglio e si infittivano e diventavano grandi alberi del dolore i cui fusti neri salivano al cielo, anche i Re soffrivano, perché trasformandosi in orsi le spalle pelose si facevano così ampie  … ) ( Da Minimum Fax )

LINK a eBAY: La Camicia di Ghiaccio – William Vollmann – Alet 2007

 

 

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LIBRO: Apocalisse 1945 – La Distruzione di Dresda di David Irving

DAVID IRVING, APOCALISSE 1945, LA DISTRUZIONE DI DRESDA

Il 13 e il 14 febbraio del 1945 avvenne il più grande attacco aereo della Seconda guerra mondiale su una città tedesca da parte dei bombardieri alleati: il bombardamento di Dresda.<br>

Nell’arco di 14 ore Dresda fu bombardata tre volte. Il primo attacco è durato dalle 22 e 13 alle 22 e 21; il secondo bombardamento fu eseguito dall’1 e 30 all’1 e 50. Il terzo attacco fu effettuata la mattina successiva tra le 12 e 12 e le 12 e 23. Più di 200.000 persone persero la vita nelle fiamme di Dresda.

Lo scrittore inglese David Irving nel suo libro Apocalisse a Dresda scrisse: “ Per la prima volta nella storia della guerra un attacco aereo ha distrutto l’obiettivo in modo così devastante, che non c’erano abbastanza sopravvissuti sani per poter seppellire i morti. ”

Dresda era una città con oltre 630 000 abitanti. Quando però fu distrutta ci vivevano più di un milione di persone, si calcola tra un milione e duecentomila e un milione e quattrocentomila persone. Rifugiati della Slesia, della Pomerania e della Prussia Orientale, evacuati da Berlino e dalla Renania.

Dresda era un posto dove venivano condotti i soldati convalescenti e feriti. Poichè non c’era industria bellica, Dresda era considerata una città sicura.

Dopo il bombardamento gli incendi a Dresda sono durati sette giorni e otto notti.

Ai militari inglesi che bombardarono Dresda fu detto che la città era il centro di rifornimento più importante per il fronte orientale; l’obiettivo del bombardamento era uno dei quartieri generali della Gestapo in centro città, una importante fabbrica di munizioni, un grande stabilimento di gas tossici.

L’opinione pubblica inglese e le autorità religiose erano contro il bombardamento della popolazione civile tedesca. A loro però fu detto che non stato impartito alcun ordine di distruggere zone abitate. Il governo inglese, con a capo il primo ministro Winston Churchill riuscì a tenere il segreto fino alla fine della guerra.

David Irving

David John Cawdell Irving ( Hutton, 24 marzo 1938 ) è un saggista britannico, specializzato nella storia militare della seconda guerra mondiale. È l’autore di una trentina di libri, tra cui Apocalisse a Dresda ( 1963 ), La guerra di Hitler ( 1977 ), La guerra di Churchill ( 1987 ).

Con Ernst Nolte, è considerato un esponente del revisionismo storiografico sul nazionalsocialismo e il secondo conflitto mondiale.

David Irving fu arrestato in Austria l’11 novembre 2005; il 20 febbraio 2006 fu riconosciuto colpevole da un tribunale per “aver glorificato ed essersi identificato con il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori”, cosa che in Austria è punita, secondo il Verbotsgesetz, la legge per la denazificazione del 1947, che vieta qualsiasi “attività in senso nazionalsocialista”, in particolare come modificata nel 1992; in tale anno fu introdotto il divieto di negazione, minimizzazione, approvazione e giustificazione del “genocidio nazista o degli altri crimini nazisti contro l’umanità, qualora ciò avvenga in opere di stampa, radiofoniche o comunque pubblicato in modo tale da essere accessibile ad un vasto pubblico”, sotto pena di reclusione da 1 a 10 anni, e nei casi di maggiore pericolosità, fino a 20 anni. In base a tale sentenza Irving fu condannato a tre anni di reclusione, scontando in carcere 400 giorni prima di ottenere la liberazione condizionale. ( Wikipedia )

Negozio Online by Libreria Aiace su eBAY: Apocalisse & Dresda 

 

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Aggiornato al 6 Gennaio 2024