LIBRI ONLINE: La Divina Commedia raccontata con i Francobolli

Il Dante che non avete mai visto: dentellato

L’Inferno di Dante Alighieri a colori e presentato in un modo certo diverso da quello che ci si potrebbe aspettare. Niente saggi critici o le vetuste incisioni di Paul Gustave Doré, ma raccontato attraverso il sistema postale e i suoi strumenti più tipici: i francobolli, gli annulli ( ossia i “timbri” ), le cartoline ed altri documenti ancora.
Sono 408 fogli, realizzati da 34 collezionisti che insieme hanno rivisto l’intero canto primo della “Divina commedia” nell’ambito del “Progetto Dante” firmato dal Centro italiano filatelia tematica.

Due anni sono occorsi per rappresentare i 34 canti attraverso altrettante minicollezioni da dodici fogli.

L’insieme ha debuttato durante la manifestazione nazionale «Romafil.

Dante Alighieri

Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 – Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Il nome “Dante”, secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, è un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si affermò solo con l’avvento di Boccaccio.

È considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta eminentemente alla paternità della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica.

Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spaziò all’interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il “Sommo Poeta” o, per antonomasia, il “Poeta”. Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, è diventato uno dei simboli dell’Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Società Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Società dantesca.

A partire dal XX secolo e nei primi anni del XXI, Dante è entrato a far parte della cultura di massa, mentre la sua opera e la sua figura hanno ispirato il mondo dei fumetti, dei manga, dei videogiochi e della letteratura. ( Wikipedia )

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Libri & Letture

 Aggiornato al 8 Gennaio 2023

LIBRO – Se nelle elezioni del 1948 avesse vinto il Fronte Democratico Popolare ?

Politica Estera del Partito Comunista Italiano

Documentazione dagli Archivi russi

Il Partito Comunista Italiano ( Pci ) era un partito organico all’organizzazione comunista internazionale capeggiata da Stalin. Gli obiettivi di Togliatti erano quelli stabiliti da Stalin: la costruzione di un clima favorevole all’instaurazione di una società comunista sotto la direzione dei sovietici.

La presunta originalità del partito comunista italiano, così come l’accettazione dei metodi democratici, erano dettati da esigenze tattiche e non strategiche. Il Pci non ha mai rinunciato all’opzione rivoluzionaria e per questo i partigiani comunisti riconsegnarono le armi solo in minima parte dopo la liberazione.

Con l’elezione del 18 aprile 1948 l’Italia poteva finire in mano al Partito Comunista, finanziato da Mosca almeno fino al 1979, contrario al piano Marshall, convinto che presto il comunismo avrebbe trionfato nel mondo e il capitalismo sarebbe stato distrutto.

Stalin era il capo indiscusso ed era osannato e riverito da tutti i dirigenti comunisti dell’epoca, che prendevano ordini dall’ambasciatore sovietico in Italia.

Dal libro emergono anche testimonianze riguardo all’organizzazione paramilitare del Partito Comunista, mai utilizzata, ma pronta in caso di necessità e, soprattutto, di un ordine di Stalin, ad imporre con la forza ciò che non era raggiungibile con metodi democratici.

Stalin era contrario a un colpo di mano in Italia in base agli accordi di Yalta, per evitare ritorsioni americane.

De Gasperi, comprese il pericolo, e mise l’Italia al sicuro sotto l’ombrello della Nato e ha permesso all’Italia di rimanere un Paese libero. ( Fonte: IBS )

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Libri & Letture

19 Gennaio 2024

 

Libri Perduti nel Tempo: La Storia del Mago Herrera

Helenio Herrera, il Mago

Helenio Herrera Gavilán ( Buenos Aires, 10 aprile 1910 – Venezia, 9 novembre 1997 ) è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino naturalizzato francese, di ruolo difensore.

Soprannominato il Mago, è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio, in virtù dei numerosi titoli conseguiti sia a livello nazionale che internazionale soprattutto durante gli anni cinquanta e sessanta. Dopo una modesta carriera da calciatore, si è affermato come tecnico di successo dapprima all’Atlético Madrid, con il quale ha vinto due campionati spagnoli consecutivi tra il 1949 e il 1951, e in seguito al Barcellona, dove è rimasto dal 1958 al 1960 conquistando altri due campionati spagnoli, una Coppa di Spagna e una Coppa delle Fiere.

Nel 1960 è stato ingaggiato dall’Inter, su espressa indicazione del presidente Angelo Moratti che ne era rimasto ben impressionato dopo averlo affrontato proprio in Coppa delle Fiere. Da allenatore nerazzurro ha conquistato tre campionati italiani nonché due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali – in entrambi i casi consecutive – tra il 1963 e il 1966, affermandosi nel contempo come uno degli allenatori più iconici del tempo ( celebri alcuni degli slogan da lui utilizzati per motivare i suoi calciatori ). Terminata l’esperienza con l’Inter nel 1968, si è trasferito alla Roma, dove dal 1968 al 1973 ha vinto una Coppa Italia e una Coppa Anglo-Italiana. La breve parentesi all’Inter ( 1973 ) e il ritorno al Barcellona ( con la vittoria di un’altra Coppa di Spagna nel 1981 ) ne hanno sancito la fine dell’esperienza in panchina.

Ha guidato tre Nazionali diverse: quella francese ( dal 1946 al 1948, in qualità di membro della commissione tecnica ), quella spagnola ( dal 1959 al 1962, affiancando il selezionatore Pablo Hernández Coronado ) e quella italiana ( dal 1966 al 1967, insieme a Ferruccio Valcareggi ).

Inter

Nel 1960 Herrera venne ingaggiato dall’Inter su espressa indicazione del presidente Angelo Moratti che lo aveva affrontato in Coppa delle Fiere, rimanendone favorevolmente colpito. Dopo due stagioni complessivamente positive seppur prive di successi nelle quali l’Inter era stata addirittura campione d’inverno, nella stagione 1962-1963 i ruoli dell’Inter e degli avversari si invertirono: la Juventus, in questo caso, fu campione d’inverno, con un punto di vantaggio sull’Inter che agganciò i bianconeri al primo posto il 3 febbraio. Successivamente, dopo un mese di coabitazione al primo posto, i torinesi uscirono sconfitti dal derby e l’Inter salì in testa: non mollò più la prima posizione, aumentò il suo vantaggio e concluse il campionato a quattro punti di distanza dalla Juventus. Fu il primo scudetto dell’era Moratti e ottavo della storia interista.

Con la conquista dello scudetto, l’Inter ebbe l’opportunità di partecipare per la prima volta alla massima competizione continentale per club, la Coppa dei Campioni. I nerazzurri riuscirono ad arrivare alla finale di Vienna dove incontrarono gli spagnoli del Real Madrid; vincendo per 3-1 divennero la prima squadra in Europa a vincere la coppa senza neanche subire una sconfitta ( sette vittorie e due pareggi ). In campionato l’Inter giunse al primo posto a pari merito col Bologna ( 54 punti ), così il 7 giugno venne disputato il primo e unico spareggio-scudetto della storia del campionato italiano: allo Stadio Olimpico di Roma il Bologna ebbe la meglio per 2-0, divenendo Campione d’Italia.

Nella stagione 1964-1965 l’Inter conquistò il suo nono scudetto, la seconda Coppa dei Campioni consecutiva e la prima Coppa Intercontinentale della sua storia. In campionato, dopo aver messo in fila otto vittorie consecutive, l’Inter vinse aritmeticamente lo scudetto all’ultima giornata. Nella coppa europea la squadra sconfisse il Benfica per 1-0 con gol di Jair in finale, mentre la Coppa Intercontinentale si risolse al terzo incontro sugli argentini dell’Independiente: il club milanese fu la prima squadra italiana a vincere tale coppa.

Nella stagione 1965-1966 l’Inter portò a casa un campionato, caratterizzato da sei vittorie consecutive, che rappresentò il decimo della sua storia e quindi quello della stella sul petto, ad indicare i dieci scudetti. In Coppa dei Campioni la squadra uscì in semifinale per mano del Real Madrid; stesso risultato in Coppa Italia, dove i nerazzurri furono sconfitti dalla Fiorentina. Tuttavia i nerazzurri portarono a casa una nuova Coppa Intercontinentale, ancora contro l’Independiente, e con queste tre vittorie l’Inter divenne la prima squadra in Europa e l’unica squadra italiana a realizzare il particolare treble costituito da scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale.

Nella stagione 1966-1967 l’Inter si laureò campione d’inverno ma perse lo scudetto all’ultima giornata a seguito della sconfitta contro il Mantova per 1-0 e venne sorpassata dalla Juventus, che fu quindi campione d’Italia. Una settimana prima la squadra era uscita battuta nella finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic di Glasgow.

Nel campionato 1967-1968 l’Inter non andò oltre il quinto posto, partecipando al girone finale della Coppa Italia. Il 18 maggio 1968 Angelo Moratti lasciò, dopo tredici anni, la guida della società a Ivanoe Fraizzoli e con lui se ne andarono anche Helenio Herrera e Italo Allodi. ( Wikipedia )

Libri su Herrera by Libreria Aiace

 

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Libri & Lettura

Aggiornato al 11 Gennaio 2024