LIBRO: Le Catacombe Romane di Orazio Marucchi

ORAZIO MARUCCHI, LE CATACOMBE ROMANE 

Le catacombe di Roma sono antiche aree cimiteriali sotterranee ebraiche e cristiane. Erano solitamente scavate nel tufo al di fuori dell’antica cinta muraria della città, dato che all’interno di quest’ultima non era possibile seppellire i defunti ( hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito, “Non si seppellisca né si cremi nessun cadavere in città” ). Nel sottosuolo di Roma esistono più di 40 catacombe che si snodano per circa 150 km e su più livelli.

I nuclei più antichi delle catacombe romane risalgono alla fine del II secolo. Precedentemente i cristiani venivano sepolti insieme con i pagani; quando la comunità divenne più numerosa, fu necessario creare cimiteri collettivi. Per risolvere il problema dello spazio e grazie alla facilità dello scavo nel banco di tenero tufo sottostante la città, essi vennero realizzati con gallerie sotterranee a più piani. All’inizio le catacombe vennero utilizzate esclusivamente per scopi funerari e per il culto dei martiri ivi sepolti. L’opinione comune che vuole che esse fossero utilizzate come nascondigli dai cristiani perseguitati è probabilmente priva di fondamento. Del resto le persecuzioni caratterizzarono solamente alcuni periodi dell’Impero Romano, al tempo di Nerone (tra il 64 e il 67), Domiziano (solo nel 96), Valeriano (253-260) e Diocleziano (303-305). ( Wikipedia )

Catacombe di San Callisto, San Sebastiano e Santa Domitilla

Tre delle più importanti e più grandi catacombe presenti a Roma sono quelle di San Callisto, San Sebastiano e Santa Domitilla.
Tutte e tre sono comprese nella zona dell’Appia Antica – tra Via Appia e via Ardeatina – e sono vicine le una alle altre.
Prima di iniziare la discesa in questi labirinti sotterranei carichi di storia e suggestioni, è d’obbligo una piccola sosta per assaporare la pace bucolica della stradina che si trova all’incrocio tra la Via Appia e la Via Ardeatina, all’ingresso alle catacombe di San Callisto, da dove inizia il percorso.

Catacombe di San Callisto – Via Appia Antica, 110 – km. 1,8

Sorte verso la metà del secondo secolo, in esse trovarono sepoltura più di 500.000 cristiani, tra cui decine di martiri e 16 pontefici.
Le catacombe di San Callisto occupano un’area di 15 ettari e contano quasi 20 km di gallerie sotterranee, che scendono a grande profondità ( 20mt. ) e si diramano su quattro e a volte cinque livelli, fiancheggiati da loculi ( nicchie scavate ) disposti su due e tre livelli l’uno sull’altro.
Nella parte superiore del complesso ( “sopraterra” ) sono visibili due piccole basiliche con tre absidi, dette “Tricore”. In quella orientale furono probabilmente sepolti il papa S. Zefirino e il giovane martire dell’Eucarestia, S.Tarcisio.
Nella zona sottorranea, la Cripta dei Papi è sicuramente il luogo più importante. Definito anche “il piccolo Vaticano”, questo luogo conserva i resti di almeno cinque Papi martirizzati e poi santificati.
La Santa Cecilia è sepolta dove ora si trova la sua stupenda statua, capolavoro di Stefano Maderno. Nell’821 le reliquie di Santa Cecilia furono trasportate in Trastevere nella basilica a lei dedicata. 
La cripta era interamente decorata con affreschi e mosaici.
I Cubicoli dei Sacramenti sono tombe di famiglia, all’interno delle quali si trovano importanti affreschi, databili inizio del III secolo. In queste suggestive pitture sono rappresentati simbolicamente i sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia. In un affresco, inoltre, è raffigurato anche il profeta Giona, simbolo di resurrezione.

Catacombe di San Sebastiano – Via Appia Antica,136 – km. 2,4

È qui che si trovano le prime tombe cristiane definite “catacombe” dal nome con cui era nota la vallata. Le catacombe di San Sebastiano sono molto simili a quelle di San Callisto. Presentano quattro livelli di profondità, e all’interno sono ancora ben visibili alcuni dipinti risalenti ai primi tempi del Cristianesimo, stucchi graffiti e mosaici. La parte centrale dell’ itinerario è la Basilica di San Sebastiano, una delle sette mete di pellegrinaggio a Roma.
La chiesa è in stile barocco. Nella prima cappella a sinistra si trova una statua in marmo di S. Sebastiano e accanto c’è la cripta in cui sono conservati i resti del Santo.
Nella cappella dell’abside di destra, sono custodite altre sacre reliquie: una pietra con un’impronta attribuita a Gesù Cristo; alcune delle frecce che trafissero S. Sebastiano, la colonna a cui fu legato il Santo, e infine le mani di S. Callisto e di S. Andrea.

Catacombe di S. Domitilla ( anche dette dei Santi Nereo e Achilleo ) – Via delle Sette Chiese, 282

Queste catacombe, non troppo distanti dalle precedenti, sono tra le più vaste e le più antiche. Si tratta di 15 km di gallerie sotterranee disposte su 4 livelli. Sono ben conservate e contano oltre 150.000 sepolture.
I corpi dei defunti venivano per lo più introdotti in fenditure poco profonde scavate nella pietra. I ricchi avevano tombe più spaziose e con archi decorati, che spesso erano vere e proprie tombe di famiglia.
La visita avviene scendendo alla basilica e da questa alle catacombe.
Una piccola basilica in muratura è dedicata ai Santi Nereo e Achilleo, martirizzati da Diocleziano e deposti in una cripta trasformata in edificio di culto.
La Basilica è a tre navate separate da due file di quattro colonne.  Altare maggiore: qui si trovano l’unica colonnina rimasta intatta, decorata con la decapitazione di Achilleo e la tomba di S. Petronilla.
La navata sinistra: qui si trovano le tombe di alcuni membri della famiglia dei Flavi Aureli ( seconda metà del II secolo ), la zona nata come ipogeo privato pagano, durante il III sec., accolse anche sepolture cristiane.  Al livello inferiore Interessanti il cubicolo con l’affresco del III secolo del Cristo Buon Pastore e la cosiddetta regione “della Madonna” in cui sono visibili dipinti del III e IV secolo, tra i quali spicca quello raffigurante i quattro Magi che si avvicinano alla Vergine con il Bambino. ( Italia.it Agenzia Nazionale Turismo )

 

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Aggiornato al 2 Gennaio 2024

 

 

 

LIBRO d’ARTE: Il Sermone della Montagna di Pietro Annigoni

P. ANNIGONI E IL SERMONE DELLA MONTAGNA, GRAPHIS ARTE, 1977

Pietro Annigoni, anche noto come il Pittore delle Regine

Pietro Annigoni frequenta il ginnasio Giuseppe Parini di Milano e passa molte ore alla Biblioteca Ambrosiana per cercare di apprendere la tecnica dei disegni di Leonardo da Vinci.

Nel 1925 gli Annigoni si trasferiscono a Firenze per motivi di lavoro del padre di Pietro, ingegnere: ottiene la maturità classica presso l’Istituto degli Scolopi e i genitori gli danno l’autorizzazione di frequentare l’Accademia di belle arti con i professori Carena e Graziosi, perfezionando gli studi, poi, con lunghi viaggi, anche all’estero.

La sua prima mostra personale viene allestita nel 1932, presso palazzo Perroni. Fin dall’inizio si caratterizza per uno stile fedele alla realtà.

Durante gli anni della seconda guerra mondiale, la famiglia Annigoni con Pietro fu accolta in casa di Alido Michelozzi a Serravalle Pistoiese.

Nel 1947 con Gregorio Sciltian e i fratelli Xavier e Antonio Bueno, è tra i firmatari del manifesto dei pittori moderni della realtà. Servendosi con grande maestria dell’uso di antiche tecniche pittoriche (famose le sue tempere grasse) utilizzate nel Rinascimento, costruisce il suo percorso artistico in netto contrasto con gli stili pittorici propri del Modernismo e del Postmodernismo in voga negli anni della sua attività. Resta fedele al Realismo sino alla morte.

Una tale predilezione per il vero, lo pone velocemente in risalto nel campo della ritrattistica, dove chiaramente il committente vuol potersi riconoscere. La fama cresce negli ambienti nobiliari d’Italia. Nel 1949 si reca nel Regno Unito, dove realizza alcuni ritratti dei reali inglesi e di altri personaggi celebri, sino a che, nel 1955, riceve l’ambita commissione di ritrarre la regina Elisabetta II. (National Portrait Gallery, Londra). Accetta, dopo aver concordato, per l’esecuzione, una serie di pose in studio. Ne riceverà grande notorietà. Il ritratto apparirà anche sui francobolli e su una banconota di Mauritius. Egualmente rilevanti, ma forse meno noti, quelli eseguiti per papa Giovanni XXIII, John Fitzgerald Kennedy, Filippo di Edimburgo, la principessa Margaret, la regina madre, Alcide De Gasperi, Mohammad Reza Pahlavi con l’imperatrice Farah (in occasione dell’incoronazione avvenuta nel 1967), Margherita II di Danimarca e molti altri

Nonostante sia ricordato come “Il pittore delle regine”, ebbe grande predilezione nel ritrarre anche “persone meno agiate e famose”, in cui era abile nel descriverne fedelmente tanto l’aspetto esteriore quanto l’interiore. ( Wikipedia )

Sermone della Montagna

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. (5, 3 – 7; 1974)

Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli. Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra. Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. (1975)

Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno. Beati quelli che sono nella tristezza: Dio li consolerà. Beati quelli che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa. Beati quelli che desiderano ardentemente quello che Dio vuole: Dio esaudirà i loro desideri. Beati quelli che hanno compassione degli altri: Dio avrà compassione di loro. (1999)

Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. (5, 4; 2010)

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. (5, 8 – 12; 1974)
Rallegratevi luminosamente ed esultate fieramente, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

……. ( Wikiquote )

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