LIBRO: Il Secondo Libro della Fantascienza di Fruttero & Lucentini

IL SECONDO LIBRO DELLA FANTASCIENZA, FRUTTERO E LUCENTINI, EINAUDI

Carlo Fruttero, nato a Torino nel 1926, viaggiatore istintivo e amante della lettura per passione. Franco Lucentini, nato a Roma nel 1920, suicidatosi a Torino nel 2002. Laureato in filosofia, uomo di cultura ed esperto di lingue.

Due uomini molto diversi. La loro collaborazione inizia alla casa editrice Einaudi, nel 1952 a Torino. In un ambiente devoto al rispetto dei luminari della cultura, Fruttero e Lucentini ridono insieme durante le seriose riunioni alla Giulio Einaudi. Giovani e spregiudicati, Fruttero e Lucentini curano per Einaudi un’antologia di fantascienza, Il secondo libro della fantascienza. Le meraviglie del possibile, Einaudi 1961 (preceduta da Le meraviglie del possibile. Antologia della fantascienza, di Fruttero e Sergio Solmi, 1959). Sono anni in cui la fantascienza e il fantastico sono considerati generi inferiori, troppo popolari, in primis dallo snob Einaudi.

Dopo un enorme successo, Fruttero nel 1961 passa alla Mondadori, per poi dirigere la collana Urania. Lucentini lo raggiunge nel 1964. Insieme cureranno la collana della musa dell’astronomia ( Urania ) fino al 1986

Il secondo libro della fantascienza

Il secondo libro della fantascienza, curato da Carlo Fruttero e Franco Lucentini e pubblicato da Einaudi nel 1961, è il seguito della celebre antologia di racconti di fantascienza Le meraviglie del possibile edita per la prima volta sempre per Einaudi nel 1959 e curata da Sergio Solmi. Contiene 32 racconti di 14 diversi autori, più una particolarissima appendice, che ospita il celebre racconto fantastico di Jorge Luis Borges La biblioteca di Babele.

Carlo Fruttero

Fruttero, dopo gli studi universitari nel corso dei quali conobbe Italo Calvino, si recò in Francia (1947) dove cominciò a tradurre per Giulio Einaudi, attività che svolse per molti anni prima di incontrare nel 1952 Franco Lucentini e costruire con questi un team di scrittura destinato ad un grande successo di critica e di vendite. Con la sigla Fruttero & Lucentini, i due scrittori firmarono collaborazioni giornalistiche, traduzioni e romanzi, soprattutto di genere poliziesco, molto amati dal pubblico.

Morì il 15 gennaio 2012 nella sua villa nella pineta di Roccamare a Castiglione della Pescaia, e fu sepolto nel cimitero del comune maremmano accanto all’amico Italo Calvino.

Franco Lucentini

Poliglotta, si laureò in filosofia a Roma nel 1943. Debuttò come narratore nel 1951 nella storica collana diretta da Elio Vittorini “I gettoni” di Einaudi con I compagni sconosciuti, seguito nel 1964 da Notizie degli scavi (da cui nel 2011 è stato tratto un film omonimo per la regia di Emidio Greco).

Lucentini conobbe Carlo Fruttero negli anni cinquanta: i due scrittori si conobbero in un bistrot a Parigi, attraverso amici comuni. Si incontrarono di nuovo cinque anni dopo a Torino presso l’editore Giulio Einaudi e iniziarono una fruttuosa collaborazione, che durò più di quarant’anni: oltre ai libri e agli articoli scritti a quattro mani, Fruttero & Lucentini hanno diretto per Mondadori la collana di fantascienza Urania e curato diverse antologie di narrativa.

Malato di un tumore ai polmoni, si tolse la vita gettandosi dalla tromba delle scale del proprio appartamento, gesto che ricordò a molti la morte di un altro scrittore torinese, Primo Levi. Le sue ceneri riposano al Cimitero monumentale di Torino.

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Libri & Letture

Aggiornato al 5 Gennaio 2024

 

 

LIBRO: I Fiori del Male di Charles Baudelaire

C. BAUDELAIRE, I FIORI DEL MALE

I fiori del male (Les Fleurs du mal) è una raccolta lirica di Charles Baudelaire (1821-1867). La prima edizione fu pubblicata il 25 giugno 1857, presso l’Editore Auguste Poulet-Malassis, in una tiratura di 1300 esemplari. Il testo comprendeva cento poesie divise in cinque sezioni: Spleen et ideal, Les Fleurs du mal, Révolte, Le vin e La mort.

Il titolo dell’opera, “I fiori del male”, è fortemente emblematico: da quest’ultimo, infatti, è possibile comprendere l’orientamento dello stile poetico dell’autore, nonché la tendenza che lo spinse a comporre l’intera opera, ovvero il fare poesia su argomenti cupi, scabrosi, talvolta immorali. Non a caso, la traduzione letterale del titolo (“Les Fleurs du mal”) dalla lingua francese a quella italiana è “I fiori dal male”, vista la volontà dell’autore di avvalersi della poesia per “estrarre la bellezza dal male” (“extraire la beauté du Mal”). Il titolo fu giudicato dai suoi contemporanei e dalla critica un titolo provocatorio e dirompente, tuttavia perfettamente in linea con l’animo misterioso dell’autore.

Già il 7 luglio, la direzione della Sicurezza pubblica denunciò l’opera per oltraggio alla morale pubblica e offesa alla morale religiosa. Baudelaire e gli editori vennero condannati a pagare una multa e alla soppressione di sei liriche incriminate come immorali. La forma poetica e i temi trattati fecero scandalo: risaliva al 1845 l’annuncio della pubblicazione di 26 poesie in un volume intitolato Les lesbiennes (Le lesbiche), scelta poi abbandonata.

Nel 1861 uscì in 1500 esemplari la seconda edizione dei Fleurs du mal, dove Baudelaire rimosse le sei liriche accusate, aggiungendone 35 nuove, con una diversa divisione in 6 sezioni: Spleen et ideal, Tableaux Parisiens, Le vin, Les Fleurs du mal, Révolte, e La mort.

I fiori del male viene considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri e innovative non solo dell’Ottocento francese ma di tutti i tempi. Il lirismo aulico, le atmosfere surreali di un modernismo ancora reduce della poetica romantica, lo sfondo vagamente sinistro, tradusse Baudelaire nello stereotipo del “poeta maledetto”: chiuso in se stesso, a venerare i piaceri della carne e tradurre la propria visione del mondo in una comprensione d’infinita sofferenza e bassezza. L’intenso misticismo del linguaggio e un rigore formale freddo si trovano ad affrontare temi metafisici, teologici ed esotici.

Charles Baudelaire

Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d’arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese.

È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.

Il pensiero, la produzione e la vita di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi (primi fra tutti i “poeti maledetti” come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud, ma anche gli scapigliati italiani come Emilio Praga, o Marcel Proust, Edmund Wilson, Dino Campana, nonché, in particolar modo, Paul Valéry), appartenenti anche a correnti letterarie e vissuti in periodi storici differenti, ed è considerato ancor oggi non solo come uno dei precursori della letteratura decadente, ma anche di quella poetica e di quella filosofia nei confronti della società, dell’arte, dell’essenza dei rapporti tra esseri umani, dell’emotività, dell’amore e della vita che lui stesso aveva definito come “modernismo”. ( Wikipedia )

 

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Aggiornato a 29 Novembre 2023