Libreria Aiace Roma Montesacro: Fiabe Italiane di Italo Calvino

 

Fiabe Italiane

Fiabe italiane è una raccolta di fiabe italiane di Italo Calvino uscita nel 1956 nella collana I millenni di Einaudi. Il titolo completo dell’opera, che ne chiarisce la natura, è Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino.

Alcune fiabe non sono altro che versioni regionali di opere ormai divenute dei classici della letteratura per l’infanzia: La Bella e la Bestia ( Bellinda e il Mostro ), I tre porcellini ( Le tre casette, Le ochine ), Barbablù ( Il naso d’argento, Le tre raccoglitrici di cicorie ), Cappuccetto Rosso ( La finta nonna, Zio Lupo ), Cenerentola ( Grattula Beddattula ), Biancaneve ( La Bella Venezia ), La bella addormentata ( La bella addormentata e i suoi figli ), Pollicino ( Cecino ).

Altre fiabe sono la rivisitazione di miti, come quello di Danae, di Perseo ( con la Medusa e le Graie ), di Ulisse e Polifemo.

Alcuni motivi ricorrono in queste fiabe, alcuni più sporadicamente, altri più frequentemente. Ad esempio: sorella che salva i fratelli mutati in bestie; oggetti magici che fanno realizzare i desideri;
perdita delle ricchezze magicamente guadagnate; vergogna del padre di avere solo figlie femmine;
nozze combinate con esseri immondi o bestie; doni fatati nascosti in noci, nocciole e mandorle.

I più ricorrenti sono: punizione finale del traditore, svelato l’intrigo, con un rogo, subito indossando una camicia di pece; lieto fine con matrimoni, spesso con figli di re, attesi o inaspettati.

Altri motivi che ricorrono sono: il giovane calato nel pozzo per liberare la principessa, e abbandonato; il pappagallo che raccontando storie salva la castità d’una fanciulla; il cibo insapore dato al padre che aveva criticato dei commenti sul sale della figlia; l’eroe che si aiuta con solo la forza delle sue braccia; il figlio dell’orco o un cavallo ( o cavallina ) che aiuta a superare delle prove; l’alloppiatura della bevanda come narcotico, escamotage per impedire a un personaggio osteggiato che impedisca gli intrighi o le fughe di chi lo mette in difficoltà. ( Wikipedia )

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LIBRO: Cinquanta Novelle dei Fratelli Grimm

CINQUANTA NOVELLE DEI FRATELLI GRIMM, HOEPLI, 1988

Fratelli Grimm

Jacob Ludwig Grimm (Hanau, 4 gennaio 1785 – Berlino, 20 settembre 1863) e Wilhelm Karl Grimm (Hanau, 24 febbraio 1786 – Berlino, 16 dicembre 1859), meglio noti come i fratelli Grimm, furono due linguisti e filologi tedeschi, ricordati come i “padri fondatori” della germanistica.

Al di fuori della Germania sono conosciuti per aver raccolto e rielaborato le fiabe della tradizione popolare tedesca nelle opere Fiabe (Kinder- und Hausmärchen, 1812-1822) e Saghe germaniche (Deutsche Sagen, 1816-1818). Fra le fiabe più celebri da loro pubblicate vi sono classici del genere come Hänsel e Gretel, Cenerentola, Il principe ranocchio, Cappuccetto Rosso e Biancaneve.

I fratelli Grimm sono diventati celebri per aver raccolto ed elaborato moltissime fiabe della tradizione tedesca ed europea; l’idea fu di Jacob, professore di lettere e bibliotecario. In questa impresa furono sostenuti e coadiuvati dagli amici Clemens Brentano e Achim von Arnim, che a loro volta si adoperavano per la valorizzazione del patrimonio letterario e folcloristico tedesco. Nella prima edizione dei Kinder und -Hausmärchen i Grimm pubblicarono anche fiabe francesi, conosciute attraverso un autore ugonotto che costituiva una delle loro principali fonti; ma nelle successive ebbero la tendenza a eliminarle sostituendole con altre di origine prettamente germanica. Tuttavia le fiabe, per loro natura tramandate oralmente, sono di difficile datazione e attribuzione. Alcune delle fiabe, come ad esempio Cenerentola o La bella addormentata nel bosco, sono parte del patrimonio europeo da molto prima dei fratelli Grimm, e hanno visto una precedente trasposizione letteraria nell’opera in lingua napoletana Lo cunto de li cunti, di Giambattista Basile, che li precede di più di un secolo. Le loro storie non erano concepite per i bambini: la prima edizione (del 1812) colpisce per molti dettagli realistici e cruenti e per la ricchezza di simbologia precristiana. Oggi, le loro fiabe sono ricordate soprattutto in una forma edulcorata e depurata dei particolari più cruenti, che risale alle traduzioni inglesi della settima edizione delle loro raccolte (1857). Non mancò il dibattito su questo adattamento: nel volume Principessa Pel di Topo e altri 41 racconti da scoprire (Donzelli Editore, Roma 2012) si cita una lettera di Jacob Grimm in cui egli manifesta la propria contrarietà a edulcorare le storie. ( Wikipedia )

Libreria Aiace Roma in via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti

La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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Aggiornato al 27 Novembre 2023