LIBRI: Napoli Spagnola dopo Masaniello di Giuseppe Galasso

GIUSEPPE GALASSO: NAPOLI SPAGNOLA DOPO MASANIELLO

Giuseppe Galasso tratteggia in questi due volumi la storia di Napoli nell’età moderna nel quadro storico dell’Europa delle capitali di cui essa fu indubbiamente un caso esemplare. Una storia che segue linee e fili ricostruttivi e interpretativi ben definiti collegati ad un preciso arco temporale. Galasso, infatti, afferma che nel dare inizio al racconto di una fase della storia moderna di Napoli dal momento in cui ebbero temine i moti iniziati con a capo Masaniello e rimasti legati al suo nome (benché egli morisse dopo i primi giorni di una rivolta che durò all’incirca nove mesi) non ha bisogno di giustificazioni.

Quella rivolta e il nome Masaniello ebbero notorietà europea come pochi altri momenti e figure della storia napoletana; e la notorietà non era, in quel caso, conseguenza di una fama estemporanea ed eccessiva, bensì il risultato della percezione chiara e giustificata, da parte della opinione pubblica internazionale, che Napoli e il Regno avevano attraversato, in quei nove mesi, un momento cruciale della loto storia.

Né ha bisogno di giustificazioni la data del 1707, assunta come termine finale dei racconto, poiché anche allora si ebbe un evento memorabile nella storia napoletana, se si pensa che la Spagna aveva avuto un suo sovrano re di Napoli già alla metà del secolo XV e che, dopo il lungo periodo dal 1503 al 1707, i due paesi non si trovarono mai più sotto lo stesso sovrano. in compenso, se facili sono problemi di periodizzazione, complessi e spesso ardui sono i problemi che, da più punti di vista, pone la ricostruzione storica degli ultimi sessanta anni di presenza sovrana della Spagna a Napoli.

La Prima Edizione è di ESI nel 1972

Masaniello

Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello (Napoli, 29 giugno 1620 – Napoli, 16 luglio 1647), è stato il protagonista della rivolta napoletana che vide, dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione della città insorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo. Nella vita di questo personaggio non è sempre facile distinguere gli avvenimenti realmente accaduti da quelli elaborati dal mito.

Quella di Masaniello, finché lui fu in vita, non si configurò come una rivolta antispagnola e repubblicana come avrebbe voluto la storiografia dell’Ottocento che, profondamente influenzata dai valori risorgimentali, vedeva in lui un patriota ribellatosi alla dominazione straniera. Le cause degli eventi del luglio 1647 risiedono esclusivamente nella specificità politica, economica e sociale della Napoli spagnola nella prima metà del Seicento. Dopo la sua morte, tuttavia, la rivolta assunse connotazioni politiche e sociali[4] dal carattere antifeudale e antispagnolo e, secondo taluni, anche secessionista, al pari di quanto era accaduto alcuni anni prima, in Portogallo e Catalogna.

La rivolta fu scatenata dall’esasperazione delle classi più umili verso le gabelle imposte dai governanti sugli alimenti di necessario consumo. Il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio fu: «Viva ‘o Rre ‘e Spagna, mora ‘o malgoverno», secondo la consuetudine popolare tipica dell’Ancien régime di cercare nel sovrano la difesa dalle prevaricazioni dei suoi sottoposti. Dopo dieci giorni di rivolta che costrinsero gli spagnoli ad accettare le rivendicazioni popolari, a causa di un comportamento stravagante, frutto di una strategia mirata, volta a fargli appunto ‘fare pazzie’, Masaniello fu accusato ufficialmente di pazzia ed ucciso per volere del viceré, di alcuni capi popolari e di una piccola parte della plebe.

Nonostante la breve durata, la ribellione da lui guidata indebolì il secolare dominio spagnolo sulla città, aprendo la strada per la proclamazione dell’effimera e filofrancese Real Repubblica Napoletana, avvenuta cinque mesi dopo la sua morte. Questi eventi, visti in un’ottica europea, vanno comunque inquadrati all’interno della cornice della guerra dei trent’anni e la tradizionale rivalità tra Spagna e Francia, anche per il possesso della corona di Napoli. ( Wikipedia )

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Aggiornato al 28 Gennaio 2024